Non conosce fine l'escalation delle sanzioni illegali degli Usa. Il Dipartiamento del Tesoro degli Stati Uniti ha aggiunto nella sua lista di sanzioni 7 deputati dell'opposizione venezuelana, compreso il nuovo presidente dell'Assemblea Nazionale Luis Parra.
I parlamentari sanzionati dal governo degli Stati Uniti sono:
In un comunicato, il Dipartamento del Tesoro qualifica i deputati dell'opposizione come "funzionari del Governo venezuelano", nonostante siano tutti ostili ad esso ed eletti in modo indipedendente dall'esecutivo, attraverso il voto parlamentare del 6 dicembre 2015, la stessa che aveva visto, con poche migliaia di voti presi, l'elezione di Guaidò.
Nel testo del comunicato si spiega come le sanzioni siano motivate dall'"intento fallito" di questi parlamentari di prendere il controllo dell'assemblea nazionale e "impedire che Guaidò e altri deputati partecipassero all'elezione nell'assemblea".
Lo scorso 5 gennaio come è noto, nella sede dell'Assemblea nazionale era prevista la votazione per il nuovo presidente dell'Assemblea Nazionale. Con 81 voti è stata votata la nuova giunta composta da Parra, Duarte, Noriega e Morales, ex membri o membri di 4 grandi partiti dell'opposizione venezuelana. Lo stesso giorno, Guaido', non avendo i voti per una sua riconferma nella carica, si è rifiutato di entrare nella sede del Parlamento e ha inscenato uno show a uso e consumo della stampa amica. Nel proseguo della sua storia politica farsesca si è poi autoproclamato presidente dell'Assemblea nella sede di un giornale di opposizione con i voti dei supplenti dei deputati.
Brito, Pérez e Superlano - gli altri sanzionati - fanno parte del gruppo di legislatori dell'opposizione che avrebbero condotto una serie di azioni illecite dinanzi alle autorità internazionali a beneficio dell'uomo d'affari colombiano Alex Saab, che è stato sanzionato dal Dipartimento del Tesoro lo scorso luglio per le sue presunte relazioni con la distribuzione di cibo del governo venezuelano attraverso il CLAP.
Questi tre deputati hanno risposto alle accuse chiedendo che anche Guaidó venisse indagato e in seguito hanno formato all'interno dell'AN, un'opposizione di maggioranza, un blocco che si oppone all'autoproclamato "presidente in carica" e che non lo riconosce più come presidente del Parlamento.
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