Venezuela, Maduro dichiara il sistema sanitario in emergenza per il coronavirus. Caracas ha chiesto agli USA di revocare le sanzioni

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha dichiarato il il sistema sanitario in emergenza e ha sospeso i voli dall'Europa e dalla Colombia. In Venezuela al momento non è stato rilevato alcun contagio da coronavirus covid-19. La decisione di Maduro giunge dopo che l’OMS ha dichiarato che quella da coronavirus è una pandemia.

Il presidente ha dichiarato che finora sono stati esclusi 30 casi sospetti di contagio e che è stato difficile ottenere le forniture per eseguire i test a causa delle sanzioni illegali che gli Stati Uniti mantengono contro il Venezuela. Tuttavia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sostenuto il paese latinoamericano nel fare i test.

«Abbiamo avuto 30 casi sospetti, grazie all'OMS siamo stati in grado di fare i test. Abbiamo provato ad acquistare i test e le società private ci hanno detto che erano state minacciate di sanzioni», ha dichiarato Maduro. Un atteggiamento davvero criminale quello degli USA che non si fermano nemmeno davanti a una pandemia capace di provocare in paesi che vedono i loro sistemi sanitari già in grossa difficoltà.

Lo stesso avviene con l’Iran, uno dei paesi insieme all’Italia, maggiormente colpisti dal diffondersi del covid-19. Addirittura gli Stati Uniti potrebbero bloccare i fondi che la Banca Centrale iraniana a chiesto al Fondo Monetario Internazionale per fronteggiare le conseguenze dell’epidemia da coronavirus covid-19.

Sistema sanitario in emergenza

Maduro ha detto che ha deciso di dichiarare il sistema sanitario in emergenza permanente "per prepararlo a trattare i casi rilevati. Abbiamo fatto le previsioni per quanto ci hanno permesso le sanzioni".

Il presidente ha sottolineato che 46 ospedali sono stati istituiti in Venezuela per assistere a possibili casi di questa pandemia, che collaboreranno con centri privati.

Ha dichiarato che le misure di prevenzione e protezione saranno portate "ai massimi livelli" e ha riferito che i voli dall'Europa e dalla Colombia saranno sospesi per un mese, nonché spettacoli pubblici, incontri, concerti e siti di afflusso di massa, come i musei.

Caduta del prezzo del petrolio

Il presidente venezuelano ha dichiarato che il coronavirus "non sta solo colpendo la salute e la vita dell'umanità, ma ha anche colpito fatalmente l'economia mondiale. Negli ultimi giorni abbiamo assistito al crollo dei prezzi del petrolio".

Ha speigato che il barile di petrolio, il principale prodotto di esportazione del Venezuela, è passato da $ 49 a $ 24, il che implica "un duro colpo contro le entrate del paese".

Maduro ha nuovamente chiesto al governo degli Stati Uniti di revocare le sanzioni contro il Venezuela e ha sottolineato l'importanza della comunicazione tra i partner dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) e dei paesi non OPEC "nella ricerca di soluzioni a breve, medio e lungo termine”.

"Il coronavirus non è un problema politico"

Il presidente venezuelano ha dichiarato che oltre alle differenze politiche con i governi di Colombia e Brasile, è necessario coordinare le azioni con le loro controparti e con le autorità sanitarie. "Insistiamo affinché le differenze politiche siano messe da parte, sono piccole cose in questa situazione, è necessaria l'unione dell'umanità".

"Dico al presidente Duque che è tempo di agire insieme, come stanno facendo tutti i governi del mondo, per proteggere Venezuela e Colombia", ha detto Maduro.



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