Venezuela: il golpista Guaidó firma contratto con mercenari USA. Adesso Jordan Goudreau vuole fargli causa

Grane legali in arrivo dagli Stati Uniti per il golpista auproclamatosi ‘presidente incaricato del Venezuela’ Juan Guaidó. Il mercenario statunitense, Jordan Goudreau, avrebbe deciso di intentare una causa legale contro l’esponente dell’opposizione venezuelana per non aver rispettato il contratto firmato con la sua società Silvercorp USA, il 16 Ottobre 2019. A rivelarlo è Red Radio Venezuela.

La giornalista antichavista residente a Miami, Patricia Poleo, domenica scorsa, 3 maggio, dopo il fallito assalto terroristico sulla coste di La Guaira, un'entità portuale nella regione centrale venezuelana, ha confermato in un'intervista con lo stesso Goudreau che Guaidó ha firmato un documento di 70 pagine in cui egli (come presunto presidente ad interim del Venezuela) per attaccare la nazione sudamericana, attraverso disertori militari venezuelani e i servigi di mercenari statunitensi.

È stato il disertore militare Cliver Alcalá Cordones, che lo scorso marzo, ha confessato dalla Colombia i suoi piani di golpe (sapendo che erano falliti) e ha parlato del suddetto contratto che Guaidó nega di aver firmato.

Tuttavia, Patricia Poleo ha mostrato la parte finale del documento, dove compaiono le firme leggibili attribuite a Guaidó, al parlamentare dell'opposizione Sergio Vergara, al consigliere Juan José Rendón e lo stesso Goudreau. L'accordo avrebbe una durata iniziale di 495 giorni e impegna la Repubblica ad un pagamento minimo di 212.900.000,00 milioni di dollari statunitensi. Goudreau ha denunciato, nella conversazione con Patricia Poleo, che ha fatto la sua parte, ma Guaidó non ha fatto la sua.


Altra notizia proveniente dal Venezuela su cui è calata l’autocensura dei giornalisti italiani. Strano perché di solito sono sempre pronti a recepire ogni vagito emesso dall’opposizione venezuelana. Ma questa volta è diverso, viene tirato direttamente in causa il pupazzo di Washigton che cercano di vendere da tempo immemore come il salvatore della ‘democrazia’ venezuelana calpestata dal tiranno Maduro.

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