Nobel ai medici cubani impegnati contro il Covid. Appello dell'attore statunitense Danny Glover

Cuba è stata ed è ancora in prima linea nel combattere l’epidemia di Covid-19 causata dal nuovo coronavirus. Sull’isola grazie a un ottimo sistema sanitario che funziona benissimo nonostante un duro blocco ultracinquantennale imposto dagli Stati Uniti - illegale e condannato dalla comunità internazionale - l’epidemia è sotto controllo e Cuba si avvia verso il periodo post-pandemia.

Ma l’isola socialista non si è fermata qui. Fedele alla volontà di Fidel Castro nel voler esportare medici e non bombe, Cuba ha inviato brigate mediche in almeno 22 paesi in tutto il mondo. Due brigate hanno operato in Italia. Il loro lavoro in alcune delle zone del nord Italia maggiormente colpite dall’epidemia di Covid-19 è stato fondamentale. Apprezzato anche da chi è ideologicamente agli antipodi rispetto al socialismo cubano.

Nel mondo va crescendo quindi un movimento per assegnare il premio Nobel per la Pace ai medici cubani. Sarebbe un gesto minimo per ricompensare i medici dell’isola sempre in prima linea in ogni emergenza. Dall’Ebola al Covid, passando per la Sars e praticamente tutte le varie epidemia che hanno colpito ogni angolo del globo, troverete sempre un medico cubano con il suo carico di umanità e competenza.

Alla campagna si è unito l’attore statunitense Danny Glover. Da sempre un sostenitore di Cuba. Tramite Twitter il famoso attore ha scritto: «Se ammiri l'aiuto umanitario dei medici cubani in tutto il mondo, segui l'account Twitter della campagna degli Stati Uniti per assegnare il premio Nobel per la pace alla brigata Henry Reeve».

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