Venezuela: anche Trump scarica Guaidó, vuole "qualcuno che abbia il sostegno della gente"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato in un'intervista a Telemundo che il leader dell'opposizione Juan Guaidó "sta perdendo un po 'di potere" e di volere "qualcuno che abbia il sostegno del popolo".

Una circostanza che conferma come il golpista oltre a non aver praticamente nessun sostegno in patria, è sempre più vicino ad essere scaricato dagli Stati Uniti. Il sostegno statunitense è l’unico vero motivo per cui la sua figura politica gode ancora di una certa considerazione al di fuori dei confini venezuelani.

Alla domanda del giornalista di Telemundo che chiedeva a Trump se continuasse a sostenere il golpista venezuelano, il tycoon statunitense ha risposto: «Sostengo chiunque sia eletto, e in questo momento sembra essere la persona scelta, ma il sistema è molto cattivo lì . Sembra che stia perdendo un po' di potere, vogliamo qualcuno che abbia il sostegno della gente. Sostengo la persona che ha il sostegno della gente».

Dunque per coerenza con quanto affermato il presidente Trump dovrebbe presentare le sue scuse e dare sostegno a Maduro. Infatti è lui il presidente scelto e votato dai venezuelani. Non l’autoproclamato ‘presidente incaricato’ e semi-sconosciuto deputato di opposizione Juan Guaidò. La stessa opposizione lo ha poi scaricato scegliendo come nuovo presidente dell’Assemblea Nazionale (controllata dalle opposizioni) Luis Parra.

Intanto però in Italia, grazie a Partito Democratico e Fratelli d’Italia, si sono spalancate le porte della Camera dei Deputati per una delegazione di golpisti vicini all’autoproclamato scherzo della storia Juan Guaidò.

E’ triste vedere l’ignoranza servile di Pd e Fratelli d’Italia in una fase in cui la stessa opposizione al governo legittimo di Nicolas Maduro non solo ha messo a tacere le velleità fascio golpiste del Pinochet venezuelano con l’elezione di Parra a Presidente dell’Assemblea Nazionale, ma si appresta alle elezioni parlamentari del dicembre prossimo con la rinegoziazione del CNE (Comitato Nazionale Elettorale tra forze d’opposizione e di maggioranza) in accordo con il Partito Socialista (PSUV) che guida il paese.

Adesso, per giunta Donald Trump sembra voler prendere le distanze dai corrotti golpisti venezuelani.

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