Lula positivo al covid. Guarito grazie ai medici cubani in tempo da record

Sbarcato a Cuba il 21 dicembre per prendere parte alle riprese di un imminente documentario del regista statunitense Oliver Stone, l’ex presidente brasiliano Lula il giorno 26 ha scoperto di essere positivo al covid. Nella sfortuna però di aver contratto il virus, l’ex presidente e prigioniero politico brasiliano è stato paradossalmente fortunato. Preso in carico dalla sanità cubana, Lula, è stato presto liberato dall’incubo coronavirus. A tal proposito Lula ha detto che “non dimenticherà mai la solidarietà cubana e l'impegno per la scienza dei suoi professionisti”.

Quella di Lula rappresenta l’ultima dimostrazione di quanto sia alto il livello della sanità cubana. Questo nonostante il paese sia gravato da un criminale blocco economico statunitense in vigore da oltre sessant’anni. Ma ciò non ha impedito alla piccola isola socialista dei Caraibi di sviluppare una sanità all’avanguardia. Una sanità diretta a salvare vite, non uno strumento di profitto come avviene nei paesi capitalisti dove la sanità è piegata agli interessi economici.

Lo stiamo vedendo anche con la pandemia. Cuba ha inviato i suoi medici in ogni paese bisognoso d’aiuto. Li abbiamo visti prestare la loro opera anche in Italia nelle zone del nord Italia dove il virus colpiva più duro. Lo stesso farà con i suoi vaccini. I primi due, Soberana I e Soberana II, sono già in dirittura d’arrivo.

L’incontro di Lula con i vertici cubani

"Abbiamo tenuto un incontro fraterno tra fratelli rivoluzionari. Per Cuba è stato un onore avere Lula tra noi, le sue parole di rifiuto alle aggressioni imperiali e al rafforzamento del blocco ci sono molto familiari”, così il presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha commentato l’incontro con l'ex presidente brasiliano e il segretario del Comitato centrale del Partito comunista di Cuba, Raúl Castro Ruz, presso il Palazzo della Rivoluzione a L'Avana.

Il Ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, anch’egli presente all'incontro, ha ringraziato sul suo account Twitter ufficiale "la visita fraterna e il messaggio di solidarietà del nostro fratello ex presidente Lula, vista l'inclusione di Cuba nella elenco degli Stati sponsor del terrorismo, così come il suo ripudio del continuo rafforzamento del blocco statunitense contro il nostro paese".

Nella sua visita a Cuba, da dove è tornato in Brasile mercoledì, Lula ha consegnato un documento che condanna l'inclusione dell'isola nell'elenco dei paesi che sponsorizzano il terrorismo. Nella lettera, l'ex presidente indica il provvedimento come uno "stratagemma spregevole e opportunistico" in uno degli ultimi atti del presidente Trump.

Nel documento, il leader del Partito dei Lavoratori brasiliani (PT) sottolinea che "Donald Trump lascia la storia dalla porta di servizio e dimostra ancora una volta di essere un uomo vile, con una manovra spregevole e opportunistica, accusato del principale segno distintivo di la sua amministrazione: la menzogna”.

"Le scrivo, compagno presidente Díaz Canel, con la speranza che questa e altre politiche persecutorie saranno riviste e che Cuba troverà venti buoni per superare, come ha fatto per sessant'anni, tempeste come COVID-19, un tragedia che colpisce le persone in tutto il mondo", ha sottolineato Luíz Inácio Lula da Silva.

L'ex presidente brasiliano ha ribadito il suo riconoscimento per il lavoro svolto dal personale sanitario cubano in patria e in diverse parti del mondo. Ha anche ringraziato il popolo cubano per la solidarietà e la difesa della sua libertà durante la sua prigionia a Curitiba, Paraná.

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