Putin, Maduro, Canel, Assad e la Resistenza palestinese si congratulano con Raisi

19 Giugno 2021 22:43 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Poco dopo l'annuncio della sua vittoria alle Presidenziali sono arrivate gli auguri da parte delle cancellerie e delle organizzazioni politiche per Seyyed Ebrahim Raisi, che sarà Presidente della Repubblica islamica dell'Iran per i prossimi 4 anni.

"È un piacere porgervi, a nome del popolo arabo siriano, le mie più vive congratulazioni per la vostra vittoria alle elezioni presidenziali e per aver conquistato la fiducia del popolo iraniano", ha scritto in un telegramma il presidente siriano Bashar Al-Assad fra i primi a congratularsi con Raisi.

Nel suo messaggio al neo Presidente iraniano, Vladimir Putin ha ricordato che“le relazioni tra i nostri paesi sono state tradizionalmente amichevoli e di vicinato. Sono fiducioso che il vostro lavoro in questa alta posizione contribuirà all'ulteriore sviluppo di una costruttiva cooperazione bilaterale tra i nostri paesi in vari campi, nonché all'interazione di partenariato negli affari internazionali. Ciò soddisfa pienamente gli interessi dei popoli russo e iraniano ed è in linea con il rafforzamento della sicurezza e della stabilità regionali", ha scritto il presidente della Russia nel suo messaggio.

"Congratulazioni cordiali al presidente eletto della sorella Repubblica islamica dell'Iran, Ebrahim Raisi, a cui auguriamo successo nello svolgimento delle sue funzioni", ha scritto il presidente cubano Miguel Díaz-Canel sul suo account Twitter.

A congratularsi con Raisi anche il Presidente della repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro.

Il Movimento di resistenza islamica palestinese (HAMAS) nel congratularsi con Raisi ha espresso la speranza che, durante il periodo della sua carica di Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, la solidarietà con la Palestina continuerà a rafforzarsi.

La Jihad islamica Palestinese ha sottolineato, invece, che il successo di questa esperienza democratica ha un grande significato per un Paese che è soggetto a grandi minacce a causa della fermezza delle sue politiche e delle sue posizioni.

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