"Il Mali è in guerra. Non solo contro la Francia coloniale, ma soprattutto contro la NATO"

Riceviamo da Denis Sindete, caporedattore de La Flamme, organo del Partito comunista del Benin, e volentieri pubblichiamo

DICHIARAZIONE DELL’ALLIANCE POUR LA PATRIE (APP) (*) SULLA SITUAZIONE IN MALI E SU POSIZIONI DIVERGENTI CHE FANNO IL GIOCO DELLA FRANCIA COLONIALE

Da qualche tempo, da frange della società maliana si levano recriminazioni contro il governo di transizione, naturalmente ampiamente riprese dalla stampa imperialista francese, RFI, France24, TV5, "Le Monde" ecc... Questa situazione non può che preoccupare tutti i patrioti africani e gli afrodiscendenti, nel contesto della situazione attuale.

Infatti, come abbiamo più volte sottolineato, "il Mali è attualmente in guerra, non solo contro la Francia coloniale, ma anche e soprattutto contro la NATO, sulla falsariga di quanto sta accadendo in Ucraina". È una guerra di tutta l'Africa che lotta contro la dominazione coloniale, contro il disprezzo del continente. Per questo, l'attuale governo di transizione del Mali merita il rispetto e il sostegno di tutti i patrioti africani, di tutti i popoli africani in nome dei quali sta conducendo una lotta di liberazione, perché la sua vittoria significherà la vittoria di tutta l'Africa, almeno dell'Africa dalla sfera francese. La priorità attuale del popolo maliano è porre fine alla guerra condotta contro di lui dalla Francia coloniale e dai suoi alleati della NATO e unificare il territorio per costruire una società maliana democratica, fiorente, indipendente e sovrana. In altre parole, la contraddizione principale è sconfiggere il nemico imperialista francese. Ciò richiede una "sacra unione" di tutti i patrioti, di tutto il popolo maliano contro gli aggressori francesi e i loro tirapiedi maliani, raggruppati in diverse formazioni politiche" (cme è scritto nella Dichiarazione dell’APP del 5 maggio 2022).

In breve, in Mali batte il polso dell'Africa combattiva e patriottica: vincere la guerra coloniale contro la Francia, a qualunque costo. Tutti gli attori dovrebbero esserne consapevoli. Di fronte a ciò, osserviamo posizioni divergenti pericolose che possono solo favorire la Francia coloniale e i suoi alleati della NATO e la loro guerra coloniale contro l'Africa.

Queste pericolose posizioni diversive si presentano in varie forme, le più importanti delle quali sono al momento

1° - Proporre e dare priorità a un calendario elettorale per il ritorno all'ordine "costituzionale", e questo in un paese in guerra.

2° - Enfatizzare eccessivamente il concetto di libertà e democrazia e sottolineare le cosiddette “pecche” del Potere transitorio, ignorando completamente il fatto notevole che siamo in guerra e che la prima condizione della libertà è la sicurezza, cioè vivere di fronte alle truppe terroristiche francesi travestite da jihadisti. Ora, tutti hanno visto che è con il pretesto di "instaurare la democrazia" che gli imperialisti francesi hanno attaccato il fraterno popolo della Costa d'Avorio per destituire il presidente democraticamente eletto Laurent GBAGBO; è con il pretesto della "democrazia" che gli imperialisti francesi e i loro alleati della NATO hanno attaccato la Libia e assassinato il leader panafricanista Gheddafi. Mentre ci sono esempi di poteri, da loro sostenuti, che non brillano per la loro governance democratica, come i poteri del Togo e del Congo di Sassou N'Guesso, per citare solo questi due casi.

3°- L'enfasi posta principalmente sul passato dei leader, senza considerare gli atti che attualmente pongono come membri di un governo sotto l'attacco del nemico imperialista francese.

4°- Gridare al pericolo dell’ “imperialismo russo"quando chi tiene il ginocchio sul collo del Mali, e da anni uccide e massacra migliaia di maliani, non è la Russia, ma la Francia coloniale. Si grida alle ricchezze minerarie che la Russia bramerebbe nascondendo il fatto che nessuno Stato agisce senza interessi e che i popoli africani, sotto la dominazione francese, devono innanzitutto liberarsi dal colonizzatore francese e poi sapere in ogni circostanza come individuare e difendere i propri interessi. Tutti questi diversivi fanno oggettivamente il gioco dell'imperialismo francese in guerra con i popoli africani. In effetti, si dice: "Dimmi chi trae vantaggio dal crimine, ti dirò chi è il criminale". Tutti questi alti lai sul cosiddetto malgoverno del governo di transizione, che combatte sul fronte del nemico, fanno parte dei piani imperialisti, che gli autori ne siano consapevoli o meno. Nelle condizioni attuali e di fronte alle sfide del momento, invitiamo tutti i popoli, tutti i panafricani a svergognare tutti i cecchini dei combattenti contro la guerra imperialista. Inoltre, spetta al Governo di transizione maliano saper collocare le contraddizioni, quelle interne ai patrioti e quelle che hanno come obiettivo il ripristino del piano diabolico della dominazione francese e della spartizione del Mali.

Per il Comitato permanente dell'Alliance Pour la Patrie (APP), Philippe NOUDJENOUME ALLIANCE POUR LA PATRIE (APP)

(*) L’Alliance pour la patrie (App) in Benin è una piattaforma progressista promossa dal Partito comunista del Benin. E’ nata nel 2020.

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