Taiwan e il XX congresso PCC: la disinformazione di Repubblica e Corriere


di Davide Rossi

Oramai La Repubblica, quotidiano italiano, e La Regione, quotidiano svizzero (prime pagine in calce) - vengono scritti con la carta copiatrice, quella che si metteva una volta nella macchina da scrivere per far due copie di un unico documento.




Xi Jinping secondo loro “vuole” e “mette le mani” su Taiwan, di più, tutte e due parlano di imperatori e imperi, ovviamente quelli cattivissimi, di Russia e Cina, che. facendo alla svelta, vengono definite da La Regione, la quale meriterebbe il premio per l’editoriale più maccartista dell’anno, delle “dittature” ovvero nazioni non guidate da due presidenti, ma in mano a degli assatanati che praticano una “ferrea occupazione dello stato” per “mantenere il potere con ogni mezzo possibile” e usando in particolare “la forza della repressione”. Ci sarebbe da obiettare che Russia e Cina sono nazioni multipartitiche, con parlamenti eletti con sistemi elettorali ritenuti legittimi dalle Nazioni Unite, ma, suvvia, queste sono, per i feroci atlantisti, quisquiglie. Putin agiterebbe i valori “imperiali – tradizionali – religiosi”, Xi Jinping imporrebbe la “confuciana obbedienza dei sudditi”.

Anche il Corriere della Sera si accoda alla cantilena falsificatoria e scrive che quando Xi Jinping afferma che Taiwan è cinese, sta praticando una minaccia, certo assai strana, visto che le intere Nazioni Unite, Europa e Stati Uniti compresi, hanno sempre votato risoluzioni in cui si afferma che Taiwan è parte integrante di un’unica Cina, quella Popolare con capitale Pechino.



Chinadaly più sobriamente ci informa che il Partito ha preso impegno per modernizzare ulteriormente il paese, già, ma è un quotidiano cinese.
Siamo solo al primo dei sette giorni del congresso del Partito Comunista Cinese. Come dire, la settimana è lunga, ne vedremo delle belle.




CONTRO LE BUFALE MAINSTREAM: LEGGI "TAIWAN: LA PROVINCIA RIBELLE": L'ULTIMO LIBRO DI GIACOMO GABELLINI




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