Díaz-Canel alla Duma: "Le cause del conflitto ucraino sono da ricercare nella politica aggressiva degli Stati Uniti"

Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel nell’ambito della sua visita a Mosca ha tenuto un discorso ai deputati della Duma di Stato, la camera bassa del Parlamento russo.

In particolare, il leader cubano ha sottolineato che le relazioni politiche tra Mosca e L'Avana sono "eccellenti", anche se i legami commerciali non sono ancora sviluppati del tutto.

In ogni caso, ha sottolineato l'aiuto umanitario che la Russia ha offerto all'isola durante i "picchi pandemici" della Covid-19, così come il sostegno fornito dopo le catastrofi come l'incendio che si è verificato nella città di Matanzas, nelle vicinanze della ‘Base de Supertanqueros’. Tra gli altri progetti, Díaz-Canel ha citato l'assistenza tecnica fornita da Mosca per rinnovare il settore siderurgico cubano.

Inoltre, Díaz-Canel ha ribadito che Cuba "condanna fermamente" le sanzioni antirusse imposte unilateralmente dall'Occidente in risposta all'operazione militare di Mosca in Ucraina.

"Le cause dell'attuale conflitto in quest'area sono da ricercare nella politica aggressiva degli Stati Uniti e nell'espansione della NATO verso i confini della Russia, che Cuba ha sistematicamente denunciato nei forum internazionali", ha sottolineato il presidente. A tal proposito ha aggiunto che L'Avana è favorevole a "una soluzione negoziata" del conflitto.

Incontro con Putin

In occasione di questa visita a Mosca dove il presidente cubano ha fatto tappa prima di recarsi in altri paesi eurasiatici come Turchia e Cina, Díaz-Canel ha tenuto una importante riunione con il suo omologo russo Putin, con cui ha anche presenziato all’inaugurazione di un monumento dedicato a Fidel Castro.

Sottolineando l'importanza della sua visita nella capitale russa, Díaz-Canel ha evidenziato che essa avviene "in un momento in cui entrambi i Paesi, entrambe le nazioni, sia la Russia che Cuba, sono soggette a sanzioni ingiuste e arbitrarie, che provengono e hanno origine dallo stesso nemico, l'impero yankee, che ha anche manipolato una parte importante del mondo".

"Siamo soggetti a un blocco da oltre 60 anni e siamo sotto sanzioni", ha sottolineato. Da qui l'impegno dell'Avana a "continuare a difendere la posizione della Federazione Russa di fronte a questo conflitto" che, secondo il governo cubano, "è stato creato" ed è il prodotto della manipolazione del "governo statunitense agli occhi dell'opinione pubblica internazionale".

In riferimento a quanto avviene in Ucraina, Díaz-Canel ha ricordato "che l'avanzata della NATO verso i confini della Russia è inammissibile" e ha accusato Washington di "manipolare" la situazione.

"Gli Stati Uniti hanno manipolato la situazione, hanno cercato di trovare nella guerra - come fanno sempre nelle guerre extraterritoriali, al di fuori del loro territorio - la possibilità di emergere come il grande risolutore di problemi e hanno portato a questa situazione molto difficile", ha detto il presidente cubano, denunciando le sanzioni anti-russe e ribadendo la sua posizione sull'origine del conflitto ucraino che coincide con le denunce reiterate del Cremlino.

Inaugurazione del monumento dedicato a Fidel Castro

Mentre nella vicina Ucraina vengono demoliti monumenti, busti e statue dedicati a personaggi del passato sovietico o solamente russi, rimpiazzati da personaggi passati alla storia per il loro collaborazionismo col regime nazista in Germania, a Mosca, viene inaugurato un monumento dedicato a Fidel Castro. La scultura si trova nella piazza intitolata al leader della Rivoluzione cubana nel quartiere di Sókol.

Il monumento in bronzo è alto tre metri ed è stato realizzato a Mosca. La scultura raffigura Castro su una roccia su cui è incisa la mappa di Cuba. Secondo un comunicato del Cremlino, l'immagine intende riflettere il viaggio eroico dell'uomo che ha difeso i diritti e le libertà del popolo nel suo Paese.

Il presidente russo ha sottolineato che il monumento viene inaugurato nella piazza che già porta il nome di Fidel Castro, definito come "un eccezionale statista e politico, il fondatore del moderno Stato cubano". Tutta la sua vita è stata dedicata alla "lotta instancabile per il trionfo delle idee di bene, pace e giustizia, per la libertà dei popoli oppressi, per una vita onorevole per la gente comune e per l'uguaglianza sociale".

Putin ha poi aggiunto che Castro è "giustamente considerato uno dei leader più famosi e carismatici del XX secolo, una personalità davvero leggendaria".

Una relazione “strategica e lungimirante”

Il leader cubano in occasione di questa visita a Mosca ha nuovamente ribadito che in una fase storica molto complessa Cuba ha potuto contare sul “sostegno fondamentale dalla Federazione Russa, in particolare dal Presidente Putin”.

Ha inoltre ricordato i molti altri momenti in cui Cuba ha ricevuto il sostegno della nazione eurasiatica e come "siamo riusciti a mantenere un alto livello di dialogo politico", nell'ambito del quale ci sono state sette conversazioni telefoniche con il Presidente Putin.

La Russia, tramite il vice primo ministro della Federazione Russa Dmitry Chernyshenko, ha affermato che "Cuba costituisce un nostro partner chiave ed è un partner affidabile per la Russia nella regione latinoamericana; la relazione con Cuba non è soggetta al cambiamento della situazione globale, è strategica e lungimirante".

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