Gli Stati Uniti ammettono: le sanzioni costringono altri paesi a cercare alternative al dollaro

Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha riconosciuto che le sanzioni economiche imposte da Washington stanno costringendo i paesi colpiti a diversificare le loro riserve e cercare alternative al dollaro USA.

"Non sorprende che i paesi che temono di essere colpiti dalle nostre sanzioni stiano cercando alternative al dollaro. È qualcosa che ci si può semplicemente aspettare", ha dichiarato Yellen alla commissione per i servizi finanziari della Camera degli Stati Uniti.

Anche se la segretaria sottolinea che questa situazione farà aumentare l'uso di altre valute, assicura che “non sarà facile per nessun Paese escogitare un modo per evitare il dollaro”. Inoltre, assicura che, nonostante i suoi sforzi, "nessun altro Paese sia in grado di replicarlo"; nemmeno la Cina.

A suo avviso, il "ruolo importante" di questa moneta come valuta di riserva nelle transazioni internazionali e nel sistema finanziario globale rimarrà intatto. "Abbiamo mercati finanziari liquidi e aperti, un forte stato di diritto e un'assenza di controlli sui capitali che nessun paese può replicare. Non sarà facile per nessun paese", ha insistito.

Ad aprile, la stessa Yellen aveva sottolineato che le sanzioni economiche stavano fallendo e mettendo in pericolo lo status del dollaro USA come valuta globale. "C'è il rischio, quando imponiamo sanzioni finanziarie, che siano legate al ruolo del dollaro, che nel tempo può minare l'egemonia del dollaro. Naturalmente questo crea un desiderio di trovare un'alternativa da parte della Cina, Russia e Iran.”, aveva avvertito detto.

CEPR: L'uso del dollaro come arma ha creato un'opportunità per esplorare valute di riserva alternative

Intanto, un nuovo studio del Center for Economic and Political Research (CEPR) e della IESE Business School di Washington analizzando il panorama monetario internazionale, considera che sia probabile un graduale declino del dominio del dollaro USA. Il CEPR ha esaminato, tra molti altri argomenti, le implicazioni della posizione del dollaro per il sistema monetario internazionale.

In questo report pubblicato ieri, si legge che "l'uso del dollaro USA come arma ha sollevato interrogativi fondamentali sulla direzione del panorama monetario internazionale e ha creato un'opportunità per l'esplorazione di valute di riserva alternative".

Inoltre, si indica che tra i Paesi che stanno riducendo la propria dipendenza dal dollaro spicca la Cina. Il gigante asiatico "ha agito rapidamente", introducendo la prima valuta digitale della banca centrale, e-CNY , e posizionando il renminbi, un altro nome con cui è noto lo yuan, come "un legittimo rivale delle banche statunitensi e di SWIFT".

In questo contesto, nello studio si osserva che mentre le alternative alla valuta statunitense per le transazioni internazionali hanno ancora oggi un'utilità limitata, "è più probabile che assisteremo a un graduale declino del dominio del dollaro USA”.

Inoltre, si evidenzia che "la rottura delle relazioni tra Cina e Stati Uniti" potrebbe portare a "un'ulteriore polarizzazione del sistema finanziario internazionale e causare gravi conseguenze per il commercio".

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