Maduro convoca «una grande marcia» contro il «genocidio» del popolo palestinese

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha convocato per sabato «una grande marcia in tutte le città del paese» contro il «genocidio» compiuto da Israele nella Striscia di Gaza.
«Convochiamo tutto il popolo del Venezuela, le comunità arabe, quelle internazionali che vivono qui alla grande marcia dell'amore, in solidarietà con il popolo palestinese, per condannare il massacro e il genocidio di Israele nei confronti del popolo palestinese», ha dichiarato il capo di stato venezuelano.
Nella sessione di chiusura del III congresso del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Maduro ha sottolineato che tra Israele e Palestina non è in corso una guerra, perché in realtà Tel Aviv è «una potenza occupante che sta cacciando i palestinesi dal loro territorio storico e portando avanti una guerra di stermino per sgomberare Gaza».
Inoltre, il presidente ha dichiarato che il governo israeliano cerca di conquistare Gaza perché «di fronte alle coste della Striscia di Gaza c'è una riserva di risorse naturali tra le più importanti del mondo».
«Lancio un appello umanitario al popolo ebraico che vive nelle nostre terre venezuelane, e al popolo che vive in Israele affinché – ha affermato Maduro - si adoperino per fermare il massacro, l'assassinio di bambine e bambini innocenti».
Maduro ha promesso che il suo paese ospiterà dei bambini palestinesi. «Ho deciso di creare una casa rifugio che porterà il nome di Hugo Chávez, per trarre in salvo i bambini palestinesi feriti in guerra, e quelli che hanno perso i propri genitori, rimanendo orfani».
Dal 7 luglio scorso Israele porta avanti l'operazione offensiva Protective Edge (Bordo di Protezione) nella Striscia di Gaza. Secondo le ultime stime del Ministero della Salute palestinese, in 24 giorni d'offensiva 1.459 palestinesi sono stati uccisi e circa 8.300 feriti.
Traduzione di Fabrizio Verde

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