Venezuela: "Dobbiamo cercare la stabilità nell'Opec per recuperare il prezzo del petrolio"



Il ministro degli Esteri del Venezuela, Rafael Ramirez, in un’intervista esclusiva con Telesur, dopo la 166a riunione dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec), ha affermato: "Dobbiamo prima cercare la stabilità all'interno dell'organizzazione per poi recuperare il prezzo del petrolio".

A questo proposito, ha riferito che durante questo vertice, "abbiamo deciso di ridurre la sovrapproduzione, una decisione presa di comune accordo".

"I paesi dell’Opec hanno deciso di mantenere la produzione di petrolio a 30 milioni di barili per il resto del 2014 e per il 2015, nonostante la realtà del mercato rispetto alla caduta dei prezzi", ha spiegato il segretario generale Abdullah al Badri.

Il ministro venezuelano ha aggiunto: "Dopo diverse ore di lavoro è stato completata questa sessione e abbiamo preso una decisione consensuale, che è quella di mantenere il tetto massimo di produzione e ridurre la sovrapproduzione". Ha fatto riferimento anche al calo dei prezzi del petrolio dallo scorso luglio. "La Nigeria convocherà un nuovo incontro, se necessario," questo se si evidenzia un ulteriore calo dei prezzi.

Il caso del Venezuela

Durante il suo discorso ha riferito che il mercato venezuelano sarà al sicuro dati i bassi prezzi del petrolio. "Il nostro budget è di 60 dollari al barile", anche se ha rimarcato che "nessuno nell’Opec è soddisfatto dal calo dei prezzi" . "Noi tutti speriamo nel recupero dei prezzi del petrolio", ha sottolineato il funzionario venezuelano.

Si è anche soffermato sul fracking,
come ha già fatto il presidente del Venezuela Maduro, per evidenziare che è un disastro dal punto di vista ambientale. Gli Stati Uniti sono l'unico paese che lo fa così su larga scala, questa maniera di produrre petrolio è insostenibile nel tempo ". E ha aggiunto che in Venezuela "siamo grandi produttori di petrolio con i metodi convenzionali".

"Abbiamo concordato di lavorare per mantenere una stabilità" così come per "mantenere i contatti con i paesi non-Opec".

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