35% di pensionati in meno, 35% di mancate assunzioni in più: ci vuole tanto a capire che la legge Fornero è un crimine sociale?


di Giorgio Cremaschi
L'Inps ha fatto sapere che con i primi dell'anno risulta che il numero di coloro che sono andati in pensione è del 35% inferiore a quello dello stesso periodo dell'anno precedente. È un numero enorme, composto soprattutto di donne che si son viste alzare in pochi mesi lo scalino della pensione di tre e anche quattro anni. È il frutto della legge Fornero, che ha portato l'età della quiescenza in Italia sul tetto d'Europa, e dello scattare delle clausole peggiori delle leggi precedenti.
Quelle che considerano un danno l'allungamento delle aspettative di vita degli anni passati. Degli anni passati perché ora la vita peggiora e l'ISTAT segnala addirittura un ritorno indietro, di poche settimane ma significativo.

Disoccupazione, impoverimento, tagli alla sanità ci faranno vivere un poco di meno del previsto, ma intanto in pensione si andrà sempre più tardi. Un bel successo per le politiche di austerità: se tutti i pensionati morissero in fretta ci sarebbe un bel guadagno da portare in Europa.

Si va in pensione meno perché si lavora di più, anche quando le condizioni di lavoro sono proibitive. Immaginatevi un macchinista, un vigile del fuoco, un operaio di cantiere o di catena di montaggio, una infermiera o una maestra d'asilo, immaginatevi chi fatica davvero col suo lavoro costretto farlo fino ai 65 anni e oltre... Fate fatica, anche le aziende e infatti è per conto loro che Boeri chiede flessibilità in uscita. Cioè la possibilità di mandar via dal lavoro gli anziani che non ce la fanno più senza che le imprese o lo stato ci mettano soldi. Insomma trovare il modo di superare i danni per le imprese della Fornero facendoli pagare alle sue prime vittime, i lavoratori. Così pare che il governo pensi addirittura a un prestito bancario con cui il lavoratore coprirebbe, stando a casa,gli anni che gli mancano alla pensione. Che poi dovrebbe restituire in discreta parte per pagare il prestito. Eh sì quando c'è da favorire le banche il governo Renzi supera di fantasia i broker più spericolati.

Tutte queste folli porcherie denotano però che con il suo stesso stupido rigore il sistema si è costruito una trappola. 35% di dimissioni per quiescenza vuole dire 35% di mancate assunzioni in più. Quindi la disoccupazione, in particolare quella giovanile, è destinata a crescere e i 15 miliardi spesi per finanziare il Jobsact avranno effetto finale zero.
Non ci vuole un premio Nobel dell'economia per capire che in una situazione di crisi accompagnata da progresso tecnologico, se si aumenta l'orario di chi lavora si aumenta la disoccupazione per tutti gli altri. La Fornero e le leggi precedenti hanno aumentato di molti anni il tempo complessivo di lavoro, quindi hanno fatto crescere di centinaia di migliaia il numero dei disoccupati.
È una cosa semplice da capire, ma quando compaiono le regole dell'austerità dettate dalla Troika e dalla UE, diligentemente eseguite dai nostri governi, questa semplice evidenza viene cancellata.E così si sprecano discorsi e chiacchiere di politici ed esperti in malafede per cancellare la semplice verità: l'aumento della età pensionabile fa male alla salute di chi lavora e impedisce di lavorare a chi è disoccupato. La legge Forner

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