Forte intervento pubblico subito. Prima che le crisi precipitino nel disastro

di Giorgio Cremaschi

Alitalia, Ilva, Almaviva sono esempi lampanti ed estremi di un colossale fallimento della classe imprenditoriale italiana e di tutti i governi.

Il punto comune di queste crisi è che dopo che per anni si sono scaricati sui lavoratori, e nel caso dell'Ilva anche sulla salute delle popolazioni, i costi del rilancio aziendale, per quanto grandi siano stati i sacrifici occupazionali, salariali, nei diritti, alla fine è andata sempre peggio.

Ora Alitalia chiede di abolire il contratto nazionale e di diventare una versione povera di RyanAir, Ilva dimezza gli organici smontando gli impianti senza averli risanati, Almaviva trasferisce il lavoro all'estero e licenzia, cominciando da chi non accetta di tagliarsi i già miseri salari. Sono modelli che si preparano a seguire in tanti.
Queste aziende, e le altre che stanno per aggiungersi. sono la dimostrazione lampante di tre fallimenti. Il primo è quello dei vertici della classe imprenditoriale italiana, che hanno mostrato che sotto la loro arroganza non c'è niente. Sono capaci di fare profitto solo con i soldi pubblici e non rispettando leggi e diritti; e se non possono continuare così, falliscono.

Il secondo fallimento è quello dei governi, tutti, che finora hanno gestito le crisi industriali non risolvendone neanche una, ma affidandosi prima ai padroni furbastri di casa nostra, poi al peggio del mercato multinazionale. I governi hanno sinora solo svenduto le aziende e accettato e fatto sì che i lavoratori pagassero tutto. Tutti i governi italiani finora hanno operato come merchant bank straccione, mettendo all'asta il patrimonio industriale ed i lavoratori. Siamo diventati una colonia industriale e finanziaria, dove le multinazionali fanno il bello ed il brutto ed i governanti sono in balia di qualsiasi cialtrone che venga da lontano.

Infine il terzo fallimento, che li riassume tutti, è quello delle politiche economiche liberiste volute ed imposte dalla Unione Europea.

Il sistema industriale italiano e quello bancario, non possono sopravvivere senza nazionalizzazioni, senza intervento pubblico nelle politiche industriali, senza controllo dei mercati e degli investimenti. Tutto ciò che la UE e la casta globalizzatrice che la rappresenta, considerano il male assoluto. Governi servili e imprenditori da quattro soldi si sono così nascosto dietro le direttive europee per svendere tutto, naturalmente continuando ad addossare ai lavoratori la colpa dei loro fallimenti. E purtroppo in questo disastro sono stati agevolati dagli accordi a perdere sottoscritti da CgilCislUil, che si sono susseguiti accettando tutto e risolvendo nulla. Di questo passo di chiederà ai dipendenti delle aziende in crisi non solo di rinunciare alla retribuzione, ma di pagare per lavorare. E non basterà.

Senza rompere col passato, senza un forte intervento pubblico per salvare le imprese e il lavoro, le crisi precipiteranno nel disastro. Bisogna alzare molto, molto, molto la voce, altrimenti gli autori del fallimento continueranno imperterriti a fare danni. Bisogna fare come e di più dei tassisti.

Le più recenti da Dalla parte del lavoro

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa