CANCELLATO SUI MASS MEDIA IL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE DI EUROSTOP

di Giorgio Cremaschi

10000 persone hanno manifestato a Roma con Eurostop e centri sociali. Una manifestazione bella allegra combattiva e assolutamente pacifica. Questo anche quando tre pulman sono stati fermati per nulla, impedendo a chi viaggiava con essi di raggiungere il corteo. Questo anche quando la polizia ha tentato una sciocca provocazione spezzando il corteo e cercando di isolare e poi minacciando i giovani dei centri sociali. Che però non sono caduti nella sfacciata trappola e alla fine hanno potuto raggiungere tutti gli altri manifestanti.

Eravamo una marea che è passata nel quartiere Testaccio, tra gli applausi della gente alla finestre, ma nel deserto dei negozi chiusi per la vergognosa campagna di paura lanciata dai principali giornali e dalle TV. Secondo gli squallidi mass media italiani a Roma sarebbero calati i barbari devastatori, così quando hanno scoperto che c'erano migliaia e migliaia di manifestanti pacifici, hanno dichiarato fallito il corteo e hanno censurato ogni immagine di esso. Non potevano farlo vedere, chiunque avrebbe capito che eravamo in tanti. Il popolo italiano non deve sapere nulla della nostra manifestazione e dei suoi contenuti, sia mai che cominci a chiedersi se per caso noi non si abbia ragione. Così i mass media, dopo aver sfacciatamente tifato per i blackbloc non hanno voluto raccontare la più grande delle mobilitazioni per il vertice UE. E dire che nel corteo c'erano tanti bravi cronisti, fotografi, reporter che hanno documentato tutto..

Ma i capi redazione han buttato tutto nel macero. Un solo giornale si è distinto dalla canea della paura e della censura, e gliene va dato atto: Il Manifesto. Tutti gli altri giornali e tv potrebbero uscire come un unico film Luce: eliminati i blackbloc, cancellati i manifestanti, viva il vertice UE. Il sistema dell'informazione italiano è falso e venduto, per questo è europeista.

Ps sono un pessimo fotografo, ma anche da queste mie immagini scattate col cellulare si capisce l'imponenza della manifestazione






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