NELLE FOTO I PERICOLOSI TERRORISTI DEL DONBASS

di Giorgio Cremaschi

Sulla guerra in Ucraina, come su ciò che accade in tante parti del mondo, tutto è coperto da una bolla di fakenews.



Ringrazio la Banda Bassotti e la USB che mi hanno invitato, come componente di Eurostop, ad unirmi alla delegazione antifascista che ha visitato il Donbass. Li ringrazio perché assieme a loro, a Eleonora Forenza e a militanti di Rifondazione Comunista e antifascisti abbiamo potuto uscire da quella bolla. E vedere la realtà. Che è opposta a ciò che il potere e i suoi mass media qui ci fanno vedere e credere.

La realtà è che coloro che vengono presentati come aggressori, occupanti, terroristi sono le vittime, e coloro che vengono presentati come vittime sono feroci aggressori responsabili di terribili crimini verso la popolazione civile. È perché abbiamo visto questa realtà che si vuole tenere nascosta che il governo di Kiev ha chiesto il nostro arresto e pare, ma qui bisogna tenere conto del ridicolo, la nostra estradizione.

Attendiamo un segno di vita da parte del governo italiano a cui vogliamo solo ricordare che tutto il governo che egli vergognosamente riconosce dovrebbe essere arrestato e condotto al tribunale de L'Aia per crimini di guerra.

Questi crimini noi li abbiamo visti ed è per questo che i signori di Kiev si sono inalberati. Abbiamo visto in ogni centro abitato delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk le foto delle donne, degli uomini, dei bambini uccisi dalle loro bombe. Abbiamo visto le case, le scuole e le università, la vie del passeggio crivellate dai colpi delle loro artiglierie, che continuano ogni giorno a terrorizzare la popolazione, anche noi li abbiamo sentiti. Siamo stati testimoni scomodi e in più abbiamo commesso un reato gravissimo per Kiev, abbiamo portato giocattoli e medicinali, quest'ultimo è una colpa per cui le bande fasciste del governo ucraino possono uccidere chi la commette.

Tell the truth, dite la verità ci hanno detto i cittadini delle repubbliche del Donbass ovunque li abbiamo incontrati. Anche coloro che sanno solo il russo, la lingua che tutti parlano da sempre lì, oggi sanno due frasi in lingue estere: No Pasaran e Tell the truth. E la verità è che nelle repubbliche del Donbass abbiamo visto un popolo orgoglioso e pieno di dignità, la cui identità si nutre di un fortissimo antifascismo, radicato nella vittoria contro il nazismo. Abbiamo visto un popolo che subisce una guerra di sterminio condotta dai governanti di Kiev al fine della pulizia etnica. Abbiamo visto un popolo che lotta e che resiste come ha fatto nella seconda guerra mondiale.

Noi siamo prima di tutto questo, semplici testimoni di verità a cui speriamo si aggiungano molti altri. E come testimoni antifascisti ci siamo impegnati a lottare per distruggere la bolla di fakenews con la quale UE e NATO giustificano il loro sostegno alla guerra dei golpisti ucraini, che dovrebbero finire nel solo posto che meritano: la galera .

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