Adesso per vendere di più le grandi aziende commerciali hanno importato dagli Stati Uniti il black friday, il venerdì nero degli sconti. Non conoscevamo questa ridicola ricorrenza fino a poco tempo fa, ora ne siamo invasi sui mass media. Le vendite scontate sono soprattutto nei grandi centri commerciali e on line, dove il taglio dei prezzi dei prodotti corrisponde spesso ad un taglio dei salari e dei diritti di chi lavora affinché quei prodotti siano venduti. I 4000 dipendenti del centro logistico di Amazon a Piacenza sono in sacrosanto sciopero per questo.
Ma gli sconti dilagano anche là dove il mercato ed i suoi profitti nemmeno dovrebbero comparire. Parliamo della sanità, del diritto alla salute formalmente garantito dalla Costituzione e sempre più negato dal sistema reale nel quale viviamo. A Brescia un'azienda privata che opera nel mercato della salute ha diffuso un suo prontuario di servizi, naturalmente con i relativi sconti. Così passiamo dal programma prevenzione donna, ribassato a poco più di 400 euro, a quello per i nonni che costa la metà. Pensate un pò, uno dei principi che guidò nel passato la lotta per la salute, il diritto alla prevenzione, ora diventa una lista di prezzi. E sono prezzi scontati, ma sicuramente ancora troppo alti per tante persone, anche nella ricca provincia della ricca Lombardia. Dunque se si pensa che questi servizi abbiano mercato è solo per una ragione, perché la sanità pubblica e garantita a tutti viene sempre più tagliata. La prevenzione allunga la vita, ma se si deve pagare i poveri dovranno rinunciare ad essa. E se poi moriranno prima il sistema pensionistico ne trarrà vantaggio, visto che il governo ha appena deciso di alzare l'età della pensione.
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