di Giorgio Cremaschi
Come primo commento alla nomina di Gentiloni a commissario agli affari economici UE, il cancelliere austriaco Kurtz, sovranista, ha dichiarato: non pagheremo i debiti dell’Italia. Inoltre quel capo di governo ha aggiunto che bisogna sì riformare le regole europee, ma nel senso di rendere l’austerità ancora più rigida e di prevedere sanzioni automatiche per chi non la rispetta. L’esatto contrario di ciò che ha chiesto Conte, come tutti i suoi predecessori compresa la sua prima versione. Il capo di governo italiano infatti ha chiesto il mandato anche per ottenere regole meno rigide proprio sull’austerità.
È bene ricordare che per cambiare le regole economiche della UE occorre l’unanimità, quindi basteranno i no di Kurtz (che per altro ha con sé tutti i paesi del Nord) a Conte e quelli di Conte a Kurtz ( speriamo), perché tutto continui esattamente come prima, al di là delle parole, magari più umane.
Il risultato di tutti i proclami sui cambiamenti nella UE alla fine sarà zero e per questo lì ora c’é Gentiloni.
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