Recovery Fund. A chi va lo sfilatino europeo e chi lo paga?


Di Giorgio Cremaschi

Oggi il Correre della Sera annuncia festosamente che ogni residente in Italia, nessuna e nessuno escluso, neonato o pensionato, nativo o migrante che sia, riceverà dalla UE 500 euro netti in virtù dell’accordo Next Generation UE. Invece i poveri tedeschi e olandesi di euro dovranno pagarne quasi il doppio per aiutarci.

A chi ha un po’ di anni questa propaganda così sfacciata suggerisce strane associazioni con gli anni 1948 e successivi, quando la DC fondò la sua campagna contro le sinistre sugli aiuti che venivano dagli Stati Uniti. Famigerato a sinistra, come simbolo di ingiustizia e miserabile ricatto, fu lo sfilatino che campeggiava in manifesti che spiegavano ad un popolo affamato che mangiava solo in virtù degli aiuti americani. Questo mentre la polizia di Scelba e De Gasperi uccideva decine e decine di lavoratori, che lottavano proprio per avere una parte di quello sfilatino. Anche questo è stato il piano Marshall, i cui fasti e la cui ferocia vengono oggi rievocati con l’accordo sugli aiuti e i prestiti UE.

Oggi il padronato non ha bisogno di condizionare in quel modo le elezioni, perché tutti i principali partiti gli sono fedeli, però evidentemente qualche insicurezza sul consenso popolare c’è, se il primo giornale italiano si lancia in una propaganda così brutale. E anche rischiosa perché induce chiunque a fare semplici conti.

Il primo è che se ognuno dei 60 milioni di residenti in Italia riceve 500 euro, questo vuol dire che gli aiuti reali al nostro paese ammontano a 30 e non a 80 miliardi, come invece gridano tutti i telegiornali a reti unificate. Evidentemente non ci sono solo i soldi che arriveranno dalla UE all’Italia, ma anche quelli che andranno dall’Italia alla UE, il cui ammontare in realtà è tutto da definire.
In secondo luogo il Corriere ha dato il via alla contesa di fondo: a chi vanno questi soldi e chi paga per essi? Una famiglia di 4 persone riceverà i 2000 euro che le spettano?

Sentiamo già il rumore scandalizzato di sottofondo: quei soldi dovranno andare all’economia non alle persone, anche perché altrimenti Rutte metterebbe il veto, che ufficialmente non c’è per i giochi di parole inglesi nel testo dell’accordo ( a proposito come li tradurranno nelle varie lingue e le traduzioni concorderanno?). Però negli ultimi trent’anni tutti i soldi pubblici andati all’ “economia”sono finiti nelle tasche di padroni, ricconi e affaristi e i poveri sono aumentati, come pure il patrimonio dei ricchi.

Quindi se non si vuole darli direttamente alle famiglie, magari in misura inversamente proporzionale alla loro ricchezza come sarebbe giusto, allora quei soldi dovrebbero davvero essere spesi per tutti.

Ad esempio, sarà possibile finanziare con essi una radicale riduzione dell’orario di lavoro in tutti i settori, in modo da abbattere sul serio la disoccupazione? Potranno essere assunti tutti i medici, gli infermieri e gli insegnanti che mancano? Si potranno rifare le scuole gli ospedali, le strade e anche le fognature per evitare disastri come quello di Palermo? Si risaneranno aria acqua e terra avvelenate? Si cancelleranno i contratti precari garantendo finalmente dignità a chiunque lavori? Ecco spesi bene ed in fretta i 30 miliardi, anche senza versarli direttamente alle famiglie. Ma per fare questo bisognerebbe dire di no alla Confindustria, che invece quei soldi li vuole tutti per sé. E questo no il no sistema politico non prova nemmeno a pensarlo.

Infine, chi paga? Perché come ricorda lo stesso Corriere, l’Italia non solo dovrà restituire i prestiti che eccedono gli aiuti, ma dovrà anche pagare una quota di finanziamento per tutto il fondo europeo. Chi pagherà in Italia? Lavoratori dipendenti, pensionati, redditi bassi, sui quali grava l’80% del fisco, oppure i ricchi e i grandi evasori, anche quelli legali che sfruttano la libertà europea di movimento dei capitali ?

Insomma chi riceve lo sfilatino europeo, e chi lo paga? Questa è la domanda sollecitata involontariamente dalla propaganda del Corriere. Per dirla con le parole di Di Vittorio rivolte alla DC: voi avete ottenuto gli aiuti, ma poi li avete regalati agli sfruttatori e negati agli sfruttati.

Il conflitto su chi riceve e su chi paga si chiama lotta di classe; e non saranno le chiacchiere sulla bontà dell’Europa a cancellarne la necessità.

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