Precettare Calenda! I politici odiano i lavoratori, soprattutto chi non abbassa la testa

14 Settembre 2021 08:00 Giorgio Cremaschi

Qualche tempo fa Carlo Calenda ebbe uno dei suoi rari momenti dì lucidità. Dopo essere stato contestato da un gruppo di lavoratori dell’Embraco di Torino, che gli rimproveravano l’accordo bidone da lui realizzato come ministro nel 2018, il politico se ne uscì lamentando di aver creduto a trent’anni di balle liberiste, quelle che promettono più lavoro in cambio della chiusura delle fabbriche.

Ora da candidato sindaco a Roma, che imperversa con il suo faccione su tutti gli autobus, Carlo Calenda quelle balle le rigonfia tutte, a partire dall’attacco al diritto di sciopero.

I lavoratori del trasporto pubblico locale sono stati tra gli eroi più misconosciuti nella pandemia. Hanno fatto funzionare il servizio sempre, a scapito della salute e della vita, mandati spesso allo sbaraglio tra tagli, dissennate privatizzazioni, mala gestione del trasporto pubblico. Anche ora sono clamorose le inadempienze dei governi nazionale e locali, sia sul lato dell’acquisto di mezzi, sia su quello dell’assunzione di organici. Per questo la USB, assieme ad altre sigle, ha proclamonto per il 17 settembre uno sciopero nazionale del settore.

Apriti cielo, Calenda si è indignato come un Briatore qualunque e ha richiesto la precettazione dei lavoratori. Che per lui evidentemente sono dei lazzaroni che vogliono scioperare il venerdì per poi fare un lungo week end. Perché Calenda non sa che tram, autobus e metro funzionano anche il sabato e la domenica e che i lavoratori del trasporto pubblico lavorano sempre. D’altra parte quando mai c’è salito su un autobus Calenda.

Le balle liberiste non sono solo quelle che promettono lavori meravigliosi e avanzatissimi ai licenziati, e se non succede è colpo loro. Sono anche quelle che considerano lo sciopero non l’esercizio duro e costoso di chi difende diritti e democrazia, ma fannullonismo di privilegiati. D’altra parte Giorgia Meloni dà del drogato a chi percepisce il reddito di cittadinanza e Gualtieri accusa Potere al Popolo per i fischi presi dai lavoratori Alitalia, di cui ha firmato i licenziamenti.

Insomma tutta la classe politica ama gli imprenditori e odia i lavoratori, soprattutto quelli che non piegano la testa. A volte questo odio viene trattenuto e mascherato; ed allora sentite questi politici gonfiarsi con la parola popolo. Ma basta poco perché la bolla si sgonfi e l’anima reazionaria profonda di questa gente fuoriesca.

A Calenda per esplodere è bastato sapere che per un giorno per la città di Roma non gireranno gli autobus con la sua faccia. Ora gli toccano altri trent’anni di balle liberiste.

Buon sciopero alle lavoratrici e ai lavoratori dei trasporti.

Le più recenti da Dalla parte del lavoro

On Fire

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Pepe Escobar - Il Collegamento Nuland - Budanov - Crocus

  di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]   Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pino Arlacchi - Le 3 ipotesi sulla matrice della strage di Mosca

di Pino Arlacchi   Le reazioni alla strage di Mosca sono, com’è ovvio, le più diverse e sono determinate dall’andamento di una guerra in corso. Siccome ci sono pochi dubbi...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa