Spectator: L'Europa dei 'Je suis Charlie' tace quando l'Arabia Saudita punisce il governo svedese che ha il coraggio di dire la verità


di Francesca Morandi

La notizia l’avevamo già data su l’AntiDiplomatico qualche settimana fa, quando la Svezia annunciò di voler interrompere la cooperazione militare con l’Arabia Saudita anche a fronte della crescente preoccupazione del governo svedese sulla questione dei diritti umani nella monarchia islamica. Ma il seguito della storia è passato in sordina sulla maggior parte dei media (italiani inclusi), come scrive il giornale britannico Spectator, nonostante l’accaduto si ponga “sulla scia delle ritorsioni messe in atto contro lo scrittore Salman Rushdie, i vignettisti danesi e quelli di Charlie Hebdo”.
Stavolta al centro delle polemiche c’è una donna, il ministro degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, che lo scorso gennaio aveva criticato Riad per il trattamento riservato al blogger Raif Badawii, frustato in piazza e condannato a 10 anni di carcere in Arabia per aver offeso l’Islam. Critiche intollerabili, quelle della Wallstrom, accusata dai sauditi di “ingerenza nelle questioni interne al Regno” e di “parole contrarie alla sharia (legge islamica) sulla quale si fonda la Costituzione dell’Arabia Saudita”, tra i pochi Stati al mondo a non aver firmato la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Riad ha così impedito a Wallstrom di parlare a un convegno della Lega Araba fissata al Cairo lo scorso 9 marzo, oltre a ritirare per qualche settimana l’ambasciatore saudita a Stoccolma e bloccare la concessione dei visti alle lavoratrici svedesi in Arabia.
Eppure, fa notare Spectator nell’articolo intitolato “Il ministro degli Esteri svedese e femminista ha osato dire la verità sull’Arabia Saudita”, non si è visto alcun “caso Wallstrom” sui giornali occidentali “che hanno a malapena riferito la vicenda, così come i Paesi dell’UE, alleati della Svezia, non hanno dato alcun cenno di voler sostenere la ministra”. Lo Spectator insinua poi il dubbio un’ipocrisia: quella di tutti coloro che, dopo l’attentato terroristico a Parigi lo scorso gennaio, gridavano “Je Suis Charlie Hebdo”, ma ora tacciono sulla vicenda svedese.
Silenzio anche dall’Alto Rappresentante per la Politica Estera Europea Federica Mogherini che, stando a quando riportato dal sito EUobserver.com, si è limitata a esprimere “rammarico”, tramite il suo portavoce che ha chiarito: “Mogherini non parlerà né al ministro Wallstrom né al segretario generale della Lega Araba Nabil Araby”.
Dopo il veto posto alla sua presenza al convegno dei Paesi del Golfo, Wallstrom aveva dichiarato ad una radio pubblica svedese che il suo discorso era stato cancellato in seguito alle proteste saudite circa le sue dichiarazioni su “democrazia e diritti umani”. Eppure, come emerge dallo stesso discorso ufficiale pubblicato sul sito del governo svedese, Wallstrom intendeva sollecitare misure a sostegno dell’istruzione delle donne e denunciare violenze come le mutilazioni genitali e gli abusi sessuali, posizioni apertamente sostenute da tutti i governi europei.
Le scelte governative della Svezia, che non fa parte della Nato, colpiscono soprattutto perché si pongono come decisioni di tipo etico e di coerenza che non seguono logiche affaristiche. Seppur nota per il suo pacifismo, la Svezia è 12esima nella classifica dei Paesi esportatori di armamenti. Le aziende svedesi esportano in Arabia Saudita armi per un valore di 1.3 miliardi di dollari. Per le industrie italiane di armamenti il Regno saudita rappresenta il primo acquirente, con quasi 300 milioni di euro di esportazioni autorizzate nel 2013 verso Riad, corrispondente al 14% del totale. Come da tempo denuncia Rete Italiana Disarmo “è dal 2008 che le commissioni parlamentari non prendono in esame le relazioni annuali del governo italiano in materia di export di armi, che hanno inevitabili implicazioni sulla Politica estera del nostro Paese”. La prossima relazione annuale è attesa in questi giorni.

Le più recenti da notizia del giorno

On Fire

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Pepe Escobar - Il Collegamento Nuland - Budanov - Crocus

  di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]   Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pino Arlacchi - Le 3 ipotesi sulla matrice della strage di Mosca

di Pino Arlacchi   Le reazioni alla strage di Mosca sono, com’è ovvio, le più diverse e sono determinate dall’andamento di una guerra in corso. Siccome ci sono pochi dubbi...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa