Renzi e Juncker, la lite immaginaria

C'è, secondo voi, una singola possibilità di poter far apparire simpatico e apprezzabile Matteo Renzi? No, penserete subito. Vi verrà subito in mente il fatto che non sia mai stato eletto da nessuno, poi penserete alla distruzione pianificata del mondo del lavoro; infine, la legge elettorale anticostituzionale, le riforme liberticide e anti-democratiche. Non solo, la mente continuerà ad andare oltre, ad altre decine di casi.
Tuttavia, in realtà, se ci riflettete proprio bene, una possibilità c'è, se ad attaccarlo è uno dei rappresentanti di punta del regime di Bruxelles, il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker.
Questa la definizione con cui tutto il circo chiamato (che qualcuno chiama ancora libera informazione), ha aggredito l'opinione pubblica per tutta la giornata di oggi, dando la percezione che ci sia una rottura in corso tra il nostro governo e la Commissione europea:
"Il primo ministro italiano, che amo molto, ha torto a vilipendere la Commissione a ogni occasione, non vedo perché lo faccia. L'Italia a dir la verità non dovrebbe criticarla troppo" in quanto "noi abbiamo introdotto flessibilità contro la volontà di alcuni Stati membri che molti dicono dominare l'Europa".
L'attacco di Juncker in risposta al nostro premier che ha semplicemente detto che “non va in Europa a prendere ordini”.
Il grande Truman Show in cui viviamo regala sempre colpi di scena costruiti ad arte per distogliere l'attenzione ogni giorno da tutto ciò che è davvero rilevante per il futuro del paese. Esiste davvero uno scontro in atto Juncker-Renzi? Il primo ministro italiano mai eletto da nessuno appoggia la “maggioranza” di “unità europea” che tiene in vita la Commissione Juncker dalle ultime elezioni del maggio 2014. Fa sul serio su quello che dice e veramente non vuole prendere più ordini dalla Commissione europea? Allora tolga, immediatamente, quell'appoggio, altrimenti le sue dichiarazioni hanno un senso solo per permettere al circo mediatico di continuare a fare quello che gli riesce meglio: distogliere l'opinione pubblica.
Non è la prima volta, del resto, che prova ad alzare la voce il premier mai eletto da nessuno, da ultimo sulla questione delle sanzioni alla Russia, per poi tornare subito nei ranghi da fedele servitore ogni volta che la decisione va votata e non si possono più utilizzare solo le parole.
E allora quale il motivo di questo teatrino di oggi su questa presunta frattura tra Juncker e il nostro premier? Che il premier fiorentino mai eletto da nessuno abbia capito che per restare in vita in un momento di tensioni debba farsi attaccare da chi è più odiato di lui? Possibile, probabile.
Intanto sulla “questione” o il “caso” creato dai media italiani, interviene addirittura Lady Pesc, Federica Mogherini, che almeno su questo “dossier” spera di essere ascoltata da qualcuno. "È stupido creare divisioni all'interno dell'Europa. Gli europei hanno bisogno di essere uniti di fronte alle tante crisi che ci sono". L'unità dell'Unione europea non è mai esistita, la solidarietà tra i paesi non è mai lontanamente iniziata. A tenere in piedi il tutto è un progetto che ha distrutto diritti, Costituzioni e libertà delle singole popolazioni per gli interessi di grandi agglomerati finanziari e commerciali. E su questo Renzi e Juncker sono alleati inseparabili, che continueranno a governare insieme in Europa nella stessa maggioranza e, ogni tanto, vi faranno credere di litigare, così che potranno farlo ancora più a lungo. E i media? Il circo mediatico, finanziato da chi ha più interesse alla sopravvivenza del "progetto" europeo, sarà sempre pronto a tenere in piedi il giochino.

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