Per il terzo giorno consecutivo (dopo averlo scritto qui e qui) torniamo a ricordarvi che in Venezuela sta accadendo esattamente il contrario di quello che vi scrivono i media mainstream.
Sta, infatti, accadendo quello che aveva promesso il Presidente Maduro quando il primo maggio scorso, seguendo rigorosamente il dettame della Costituzione e nell'impossibilità di giungere ad un dialogo con le destre che per la terza volta dopo 2002 e 2014 avevano scelto la via del terrorismo e delle violenze, devolveva le decisioni al potere originario, al popolo.
L'Assemblea Costituente costituitasi sta portando quella pace promessa da Maduro. Le destre, forse pentite di averla boicottata e di aver agito solo come gli utili idioti di Stati Uniti e Unione Europea, hanno tutte, ripetiamo tutte, accettato il calendario elettorale del CNE (organo che ha garantito la regolarià del voto del 30 luglio) e addirittura l'idolo dei giornali occidentali, Leopoldo Lopez, ha annunciato con una lettera al Presidente di sottomettersi alle decisioni della Commissione della Verità creata dall'Assemblea Costituente. Lopez, per chi dovesse leggere ancora i giornali italiani e quindi non saperlo, era stato condannato al carcere per i crimini imputategli dall'ex Fiscal General Luisa Ortega per l'altro golpe violento tentato nel febbraio 2014 in cui morirono 43 persone.
Quanto promesso da Maduro quindi internamente si sta realizzando in un tempo incredibilmente veloce. Grazie anche dell'eroica testimonianza di oltre otto milioni di venezuelani che hanno sfidato il terrorismo nella censura totale del mainstream.
Rimangono ad attaccare il Venezuela le forze esterne fomentate da quell'odio della propaganda occidentale. Il livello che può raggiungere lo conosciamo bene per i casi di Iraq, Libia, Siria e Ucraina. I protagonisti? Ma i soliti noti chiaramente: gli Stati Uniti (che ha deciso di sanzionare tutti i membri della Costituente) e, supinamente dietro a Wahington, i servi storici (Unione Europea, con l'importante e lodevole eccezione della Grecia), oltre a quelli continentali. Quest'ultimi possono essere definiti “cani fedeli”, secondo una felice autodefinizione del presidente del Perù Kuczynski.
Ma chi sono questi “cani fedeli” che stanno attentando la sovranità e l'indipendenza del Venezuela?
Innazitutto sono capeggiati dall'ex ministro degli esteri dell'Uruguay rinnegato pubblicamente da Mujica e attuale segretario del "ministero delle colonie" OSA, Luis Almagro, che, non a caso, si trova a casa in quel campione di diritti umani che è Israele.
Regreso a #Israel la tierra cuya belleza se envuelve en espiritualidad e historia @OEA_oficial pic.twitter.com/kqGzu9W7qF
— Luis Almagro (@Almagro_OEA2015) 8 agosto 2017
El milagro pacificador de la Constituyente: la oposición antes y después de la victoria Bolivariana del 30 de Julio #CNELegitimoYConfiable pic.twitter.com/Czzw318Z71
— Ernesto Villegas P. (@VillegasPoljak) 10 agosto 2017
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