Piano B. Il partito che chiede il ritorno alla dracma da sinistra

L'ex leader di una delle anime di Syriza, Alekos Alavanos, ha fondato nel maggio scorso un nuovo partito politico in Grecia, Piano B, che ha in programma il ritorno alla dracma e l'abbandono dell'euro. “La Grecia è ora un paese senza successo. È una società che ha perso la fiducia in sé e la prospettiva per il futuro. Non abbiamo più tempo, c'è una generazione che non ha mai lavorato. I giovani iniziano a non ricordare più quello che hanno studiato”, ha dichiarato ad EnetEnglish.
Solo una moneta svalutata secondo Alavanos può rilanciare l'economia del paese, perché l'euro rende i prodotti e i servizi greci troppo costosi per i compratori stranieri e per i greci stessi. “Non c'è un solo esempio nel secolo scorso di un paese sviluppato come la Grecia che si sia trovato in una recessione, o depressione, e ne sia uscito con una moneta forte. Ora noi abbiamo come nostra moneta quella tedesca”.
La situazione economica greca è al collasso: il Pil si ridurrà di un altro 4,2%, arrivando a perdere un quarto del suo valore dall'inizio della recessione nel 2008. La disoccupazione continuerà a crescere rispetto al tasso attuale di 27%. E per il gruppo di età compreso tra i 18 e i 24 anni raggiunge già il 64%.
Molti economisti, sottolinea Enet English, ritengono che la dracma si svaluterebbe del 60% rispetto all'euro ed anche Piano B ammette una svalutazione probabile del 50%. Questo renderebbe il debito di 300 miliardi di euro, denominato in dollari ed euro, ancora più difficile da ripagare. Ma Alavanos sottolinea come questo renderà semplicemente più evidente una dolorosa verità: “Tutti, proprio tutti, anche i Tedeschi, sanno che la Grecia non può ripagare i suoi debiti. Questa è la realtà e tutti dovranno accettarla, anche se non la gradiscono”. Il manifesto di Piano B afferma che “la cancellazione del debito dev'essere drastica”.
Alavanos ha guidato Synaspismos, il maggior partito di Syriza (che è una coalizione), ed ha contribuito all'ascesa al vertice dell'attuale leader, Alexis Tsipras. Ma i due hanno litigato nel 2010 sulla scelta del candidato a prefetto di Atene nelle elezioni locali ed ora Alavanos ritiene che Syriza abbia lasciato gli elettori senza una vera alternativa all'austerità compromettendosi troppo con la troika. Syriza aveva partecipato alle elezioni del 2012 promettendo di stracciare gli accordi di prestito alla Grecia ed i memorandum di austerità che li accompagnavano, ma qualche giorno prima delle elezioni del 6 maggio ha modificato la sua posizione, assicurando che non avrebbe messo a rischio il flusso di rate del prestito e che non avrebbe mai sostenuto un'uscita dall'Eurozona, seguendo i sondaggi sugli umori della popolazione.

Per un approfondimento si rimanda e si ringrazia alla traduzione di Voci dall'estero

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