Grecia: miliardari e multinazionali si spartiscono la torta delle privatizzazioni

In cambio di aiuti finanziari internazionali, la Grecia si è vista imporre un vasto programma di privatizzazioni. Trasporti, energia, lotteria nazionale, la gestione delle acque, le infrastrutture, il patrimonio culturale ... Una svendita generale! Investitori russi, cinesi o azeri, multinazionali francesi o tedesche, in particolare gli oligarchi greci si sono fiondati su queste occasioni tra irregolarità e sospetti di corruzione. A spese dei cittadini comuni soffocati dai piani di austerità.

Se vincerà le elezioni del 25 gennaio, Syriza invertirà la tendenza? E potrà contare sulla resistenza dei cittadini, che sono riusciti a reinventare un servizio pubblico di acqua? si chede Olivier Petitjean sulla rivista francese Basta!

Questa domenica, 25 gennaio, i greci andranno alle urne per eleggere un nuovo governo. La prospettiva di un governo SYRIZA, da solo o con altri soggetti, è reale. Se questa vittoria sarà confermata, sarà in gran parte a causa del rifiuto delle massicce politiche di austerità imposte al paese per più di cinque anni. Ciò ha portato ad un declino senza precedenti nel reddito e nell condizioni di vita della maggior parte dei greci, anche minacciando la loro salute. Economicamente, questa austerità sembra un evidente fallimento, ma non per tutti: le banche francesi o tedesche, gli investitori stranieri, gli hedge fund, ma anche uomini d'affari greci, hanno avuto il loro ritorno economico.

Elemento cruciale del trattamento imposte dalla "troika" (Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea, Commissione europea) in cambio di un sostegno finanziario: il vasto programma di privatizzazione delle imprese e dei beni di proprietà dello Stato greco. Sulla lista del patrimonio per la privatizzazione sono finite aziende pubbliche soprattutto per la produzione, la trasmissione ela distribuzione di energia elettrica e gas, la compagnia petrolifera nazionale, i servizi idrici ad Atene e Salonicco, tutti gli aeroporti del paese, tutti i porti, le autostrade, le imprese ferroviarie nazionali, il servizio postale, la lotteria. Oltre a migliaia di immobili, tra cui molte gemme come il Castello Bibelli sull'isola di Corfù, la spiaggia di Agios Ioannis in Calcidica, quella di Kassiopi ancora a Corfu , o quella di Agia Triada, vicino a Salonicco.

Si è trattato di una vera e propria svendita del patrimonio nazionale organizzata in pochi anni. Quali sono i risultati? Nel 2010, i rappresentanti della Troika hanno stimato di ottenre 50 miliardi di euro dai proventi delle privatizzazioni. Queste stime sono state progressivamente riviste al ribasso. Alla fine del 2013, lo Stato greco è riuscito a raccogliere solo 4 miliardi, di cui solo 2,6 realmente pagati - e spera ancora in 11 miliardi entro il 2016 e 25 miliardi entro il 2020. Alla fine del 2014, la cifra era di 7,7 miliardi, 3,1 effettivamente ricevuti. I ricavi totali sperati per il 2016 sono stati solo 9,6 miliardi . Appena il 20% delle aspettative iniziali ...

Nonostante la pressione costante della troika per far procedere speditamente le privatizzazioni, queste si muovono lentamente e non ottengono i risultati attesi. Se le operazioni più significative sono in fase di completamento (la lotteria nazionale, gli aeroporti regionali, il sito del vecchio aeroporto di Atene, l'impresa di trasporto del gas Defsa), altri sono fallimenti veri e propri, come ad esempio la vendita di servizi idrici ad Atene e Salonicco, o della società del gas Depa). Le rimanenti vendite continuano ad essere in ritardo.

Diverse ragioni spiegano questo fallimento relativo per la troika e il governo greco. In primo luogo, il programma di privatizzazioni ha incontrato molta resistenza, soprattutto da parte della magistratura, dei sindacati e dei cittadini. Poi, i potenziali investitori non sono stati necessariamente molto veloci, soprattutto i primi anni, a causa dell' incertezza politica e dal fatto che queste aziende erano talvolta malfunzionanti. Infine, come spesso accade per le privatizzazione, gli acquirenti si sono trovati in una posizione di forza nei confronti di governi disperati di soddisfare le condizioni della troika nei termini previsti, e sono stati in grado di negoziare prezzi vantaggiosi .

Paradossalmente, le aziende pubbliche francesi appaiono in prima linea quando si tratta di privatizzare all'estero, tuttavia i principali beneficiari delle privatizzazioni greche non sono state solo le multinazionali europee e gli investitori orientali. Piuttosto, i miliardari greci.

Se la sinistra greca salirà al potere, si cambierà il corso delle cose? Syriza ha sempre promesso di sospendere il programma di privatizzazione ma il movimento ha moderato un pò i suoi discorsi alla vigilia del voto. Il partito ha invece concentrato la sua campagna sulla messa in discussione dei privilegi e dell'influenza degli "oligarchi" che hanno approfittato degli anni del boom della Grecia e ancora oggi godono delle sofferenze dei loro concittadini.

Per disegnare un percorso alternativo per la Grecia sarà necessario andare oltre il semplice rifiuto dell'austerità, delle privatizzazione e di chi se n'è avvantaggiato.

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