Contro il nuovo tentativo di sovversione Usa (e dei media), uniamoci intorno al Venezuela. John Pilger

Gli Stati Uniti sono da due secoli i nemici non dichiarati del progresso sociale in America Latina. Non importa chi ci sia stato alla Casa Bianca: Barack Obama o Teddy Roosevelt; gli Usa non sopporteranno paesi con governi e culture che mettono al primo posto le necessità del loro popolo e che si rifiutano di promuovere o di soccombere alle richieste e alle pressioni degli Stati Uniti. Una democrazia riformista sociale con una base capitalista – come il Venezuela – non è perdonata dai dominatori del mondo”. Lo ha dichiarato in un'intervista a Micheal Albert il grande giornalista australiano John Pilger. Le parole che ha utilizzato per l'ennesimo tentativo di colpo di stato americano in Venezuela di Pilger sono durissime: “La ‘sopravvivenza’ del Venezuela chavista è una testimonianza dell’appoggio dei venezuelani comuni al loro governo eletto – questo mi è stato chiaro quando sono stato di recente in quella nazione. La debolezza del Venezuela è che la ‘opposizione’ politica – quelli che chiamerei la ‘Mafia di Caracas Est – rappresentano potenti interessi a cui è stato permesso di conservare un potere economico fondamentale. Soltanto quando quel potere diminuirà, il Venezuela si scrollerà di dosso la costante minaccia della sovversione appoggiata dagli stranieri e spesso criminale. Nessuna società dovrebbe avere a che fare con questa situazione ogni anno”.
Che metodi hanno già usato gli Stati Uniti e potrebbe anticiparci il loro uso per spodestare i bolivariani?
C’è il solito gruppo di traditori e di spie; vanno e vengono con il loro teatro mediatico di false rivelazioni, ma il principale nemico sono i media. Potreste forse ricordarvi dell’ammiraglio venezuelano che è stato uno dei cospiratori del colpo di stato contro Chávez nel 2002 che si vantava, durante il suo breve mandato, ‘La nostra arma segreta sono stati i media’. I media venezuelani, specialmente la televisione, sono stati partecipanti attivi a quel golpe, dicendo la bugia che i sostenitori del governo sparavano alla folla di dimostranti da un ponte. False immagini e falsi titoli di giornali sono hanno fatto il giro del mondo. Il New York Times si è unito, dando il benvenuto al rovesciamento di un governo democratico ‘anti-americano’; di solito fa così. Qualcosa di simile è accaduto a Caracas l’anno scorso quando folle violente di destra sono state lodate come ‘dimostranti pacifici’ che venivano ‘repressi’. Questa era senza dubbio l’inizio di una ‘rivoluzione colorata’ apertamente sostenuta da gente come quella della fondazione denominata National Endowment for Democracy, – un clone della CIA facile da usare.
E’ stato misteriosamente simile al golpe che Washington ha organizzato con successo in Ucraina l’anno scorso. Come a Kiev, in Venezuela i ‘dimostranti pacifici’ hanno dato fuoco agli edifici governativi , hanno impiegato dei cecchini e sono stati lodati dai politici occidentali e dai media occidentali. La strategia è quasi certamente quella di spingere il governo di Maduro a destra e di alienargli quindi la base popolare. Dipingere il governo come dittatoriale e incompetente, è stato per lungo tempo un articolo di malafede tra i giornalisti della carta stampata e i giornalisti della radio in Venezuela e negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa. Una recente ‘notizia’ americana è stata quella di ‘uno scienziato statunitense imprigionato per aver tentato di aiutare il Venezuela a costruire le bombe’. L’implicazione era che il Venezuela dava asilo a ‘terroristi nucleari’. In effetti, il fisico nucleare scontento non aveva alcun tipo di collegamento con il Venezuela.
Tutto questo ci ricorda gli attacchi a Chávez, ognuno con quella particolare malizia riservata ai dissenzienti dalla ‘unica vera strada’ dell’Occidente. Nel 2006, il Canale 4 della Gran Bretagna per l’informazione, ha di fatto accusato il presidente venezuelano di complottare per fare armi nucleari con l’Iran, un’assurda fantasia, Il corrispondente da Washington, Jonathan Rugman, ha scernito le politiche per sradicare la povertà e presentava Chávez come un pagliaccio minaccioso, mentre invece permetteva a Donald Rumsfeld, un criminale di guerra, di paragonare Chávez a Hitler, senza che lo contrastassero. La BBC non è diversa. Dei ricercatori dell’Università dell’Ovest dell’Inghilterra, nel Regno Unito, hanno studiato le sistematiche della BBC nei servizi sul Venezuela in un periodo di 10 anni. Hanno guardato 304 servizi della BBC e hanno trovato che soltanto tre di questi si riferivano a qualcuna delle politiche positive del governo. Per la BBC, le iniziative democratiche del Venezuela, le leggi sui diritti umani, i programmi alimentari, le iniziative per la sanità, e i programmi per la riduzione della povertà, non esistevano: Mission Robinson, il più importante programma di alfabetizzazione della storia umana, ha ricevuto a malapena una citazione passeggera. Questa censura virulenta per omissione controbilancia completamente invenzioni come le accuse che il governo venezuelano sia un mucchio di spacciatori di droga. Nessuna di queste è una novità; guardate in che modo Cuba è stata rappresentata in modo sbagliato – e aggredita – nel corso degli anni. Reporter Senza Frontiere ha appena diffuso la sua classifica mondiale delle nazioni riguardo alla libertà di stampa. Gli Stati Uniti sono al 49° posto, dietro Malta, il Niger, il Burkina Faso ed El Salvador.
3 Quale potrebbe essere ora, il momento più importante in campo internazionale, per spingere a fare un colpo di stato? Se il problema primario è che il Venezuela diventi un esempio che potrebbe diffondersi, la comparsa di un pubblico ricettivo di quell’esempio in Europa si potrebbe sommare alla reazione degli Stati Uniti?
E’ importante comprendere che Washington è governata da veri estremisti, una volta noti all’interno dell’establishment politico, come “i pazzi’. Questo è stato vero fin da prima dell’11settembre. Alcuni sono apertamente fascisti. Affermare il dominio statunitense è il loro gioco palese e, come dimostrano gli eventi in Ucraina, sono preparati a rischiare una guerra nucleare con la Russia. Queste persone dovrebbero essere il nemico comune di tutti gli esseri sani di mente. In Venezuela vogliono un golpe in modo che possano far ritirare le più importanti riforme sociali del mondo – come quelle fatte in Bolivia e in Ecuador. Hanno già distrutto le speranze della gente comune in Honduras. L’attuale cospirazione tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita per abbassare il prezzo del petrolio era intesa a raggiungere qualcosa di più spettacolare in Venezuela e in Russia.
4. Quale pensa che potrebbe essere il miglior approccio per i Bolivariani per allontanare le macchinazioni degli Stati Uniti, e anche quelle delle élite nazionali venezuelane?
La maggioranza dei venezuelani e il loro governo hanno bisogno di dire al mondo la verità sugli attacchi contro il loro paese. C’è fermento in tutto il mondo e molte persone ascoltano. Non vogliono instabilità perpetua, povertà perpetua, guerra perpetua, perpetuo dominio di pochi: Ed indentificano il nemico principale; guardate i sondaggi internazionali che chiedono quale paese presenti il maggior pericolo per l’umanità. La maggior parte delle persone in modo schiacciante indicano gli Stati Uniti e le sue numerose campagne di terrore e sovversione.
5. Quale pensa che sia l’immediata responsabilità delle persone di sinistra al di fuori del Venezuela, e particolarmente negli Stati Uniti?
Questo solleva la domanda: chi sono questi ‘di sinistra’? Sono i milioni di liberali nordamericani sedotti dall’ascesa pretestuosa di Obama e messa a tacere dalla sua criminalizzazione della libertà di informazione e di dissenso? Sono coloro che credono quello che viene loro detto dal New York Times, dal Washington Post, dal Guardian, dalla BBC? E’ una domanda importante. ‘Di sinistra’ non è stato mai un termine più contestato e abusato. Intendo dire è che la gente che vive ai margini e lotta contro le forze appoggiate dagli Stati Uniti in America Latina, ha capito il vero significato della parola, proprio come identificano un nemico comune. Se condividiamo i loro principi e un pizzico del loro coraggio, dovremmo agire in modo diretto nei nostri paesi, iniziando, suggerirei, con i propagandisti nei media. Sì , è nostra responsabilità, e non è stata mai più urgente.

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