Crime in the news. La grande illusione di massa chiamata "terrorismo". J. Chuckman

“Nel 2001, prima dell’11 settembre, la polizia americana aveva ucciso almeno il doppio dei cittadini che sono morti in quella tragedia – spiega Chuckman – ogni anno qualcosa come 30-40mila americani muoiono in automobile; 15mila americani sono assassinati, erano 25mila fino a pochi anni fa. Ogni anno circa 100mila americani muoiono a causa di errori medici e 40mila commettono suicidio. Considerando le cifre minime per un intervallo di 14 anni, si può dire che 420mila persone sono state uccise da qualcuno che aveva parcheggiato in garage, 210mila persone sono state uccise per mano di ragazzini, 1milione e 400mila persone sono state uccise dal proprio medico di fiducia e 560mila hanno deciso di dire basta per una ragione o per l’altra. Considerando solo queste ultime cifre, si ottiene un totale ci circa 2 milioni e 600mila persone, circa 867 volte il numero di americani morti nei fatti dell’11 settembre”. In poche parole: “La verità è che il rischio per un americano di essere ucciso da un terrorista è quasi pari allo zero, per la precisione è stato stimato in 1 a 20 milioni”.

Far passare questi concetti in tempi di crociate e crociati come Pinotti e Salvini non è facile, ma l'analisi di John Chuckman - già responsabile del settore economico per una compagnia petrolifera canadese e autore del libro “The Decline of the American Empire and the Rise of China as a Global Power” - è importante da leggere proprio in questa fase storica. Ogni anno la guerra al terrore costa molto di più rispetto alla guerra alla droga e con l'unico risultato della limitazione delle libertà personali e dei diritti civili acquisiti nei secoli. E allora perché mai spendere circa 5 triliardi di dollari per un pericolo pressoché insignificante?
Penso ci siano solo un paio di spiegazioni per questo spreco di risorse che altrimenti impiegate avrebbero reso il mondo un posto migliore. Sono utili al mantenimento di quello che viene chiamato effetto “crime in the news”, la propaganda onnipresente che manipola le menti e crea suggestioni. E’ stato dimostrato che riportare ogni giorno insistentemente notizie di crimini violenti induce apprensione e paura nella gente per le cose di ogni giorno, persone che cederanno più volentieri pezzi delle loro libertà in nome di una fantomatica sicurezza il cui bisogno è stato loro indotto. Non mi piace l’espressione “Nuovo Ordine Mondiale”, ma esprime bene per cosa sta incessantemente lavorando l’establishment americano. A scapito di diritti e libertà».
«Questo mostro- prosegue Chuckman – è strumentale alle ambizioni all’estero: distrugge democrazie ovunque venga innalzata una barriera contro gli interessi dell’establishment americani, come in Ucraina e in Egitto e come si è tentato in Venezuela. Ma distrugge anche istituzioni antiche che hanno prodotto società avanzate, come in Siria, in Iraq e in Libia. Paesi che oggi sono distrutti e che pur hanno vissuto millenni di prosperità, oggi contano migliaia di morti, di rifugiati e di feriti, la distruzione di infrastrutture, popolazioni nel caos. E’ stata creata una guerra civile in Ucraina che ha impoverito ulteriormente quella nazionale, tutto per avere un temporaneo vantaggio psicologico nei confronti della Russia. Il mostro serve anche per intimidire la stessa popolazione americana e il Pentagono è pronto ad applicare la legge marziale se lo riterrà necessario. Oggi l’atteggiamento dell’American è come quello di un bullo per strada che non ti lascia passare fino a che non gli hai chiesto cosa vuole. Un bullo che non presta attenzione alle organizzazioni e agli accordi internazionali e che si crede al di sopra delle regole. E io temo che questo sia solo un assaggio di ciò che verrà, perché “il potere corrompe e il potere assoluto corrompe in modo assoluto”. Ciò che può contrastare questa crescente tirannia internazionale sarà la crescita di nazioni come la Russia, la Cina, l’India e il Brasile. Vorrei poter aggiungere anche l’Europa alla lista, ma appare sempre più supina e senza voce di fronte agli Usa e al Canada».
Chiaro no. Nel periodo del depistaggio di massa – o crime in the news - bombardare l'immaginario collettivo con la paura e la fobia ha come obiettivo in Italia quello di distogliere l'attenzione dalle riforme liberticide interne di Renzi e preparare l'opinione pubblica a “necessarie nuove misure” per la nostra sicurezza sul modello Patriot Act: droni americani a Sigonella, intelligence europea, l'intensificazione di Eurogendfor, la chiusura di siti internet che dovessero essere reputati pericolosi. Cavalcando la fobia Isis, i finti rivoluzionari alla Salvini e alla Meloni stanno facilitando la conclusione di quella dittatura chiamata Stati Uniti d'Europa. Come nei vent'anni precedenti, si dimostrano solo funzionali al sistema e, nella migliore delle ipotesi, l'opposizione che quest'ultimo ha scelto.

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