Senatrice Usa: "I soli vincitori dei trattati di libero scambio sono le corporations multinazionali"

In un articolo sul Washington Post del 25 febbraio scorso, la senatrice democratica Elisabeth Warren ha denunciato il trattato di area di libero scambio, TPP, che l’amministrazione Obama ha in programma per l'Asia, sulla falsariga del cosiddetto TTIP - Transatlantic Trade and Investment Partnership - per l’Europa.
Oggetto di particolare critica per la Warren, in corsa insieme con Hillary Clinton alla candidatura democratica per l'elezioni presidenziali del 2016, è la giurisdizionalità del cosiddetto “Investor-State Dispute Settlement” (ISDS), che non solo “altererebbe le regole” a favore delle imprese, ma minerebbe la sovranità nazionale. Nel caso che un’impresa multinazionale sia insoddisfatta delle leggi nazionali in un paese in cui opera – che riguardino le banche, il salario minimo, sostanze proibite ecc. – l’impresa potrebbe avviare un’azione legale non nei tribunali di quel paese ma presso una corte d’arbitrato internazionale, che non è appellabile e che sarebbe composta di avvocati d’affari.

Come ha evidenziato il sen.Bernie Sanders, riporta Movisol, questi accordi di libero scambio sono scritti dai “dirigenti delle grandi imprese, le quali si aspettano enormi vantaggi finanziari” dagli stessi, mentre i legislatori americani, che rappresentano il popolo, vengono tenuti all’oscuro.
“Non è una questione di un partito singolo. I conservatori ritengono che la sovranità americana sarebbe così oltraggiata con uno spostamento di potere dalle corti americane - le cui autorità derivano dalla nostra Costituzione - a tribunali internazionali senza responsabilità. I liberal dovrebbero essere offesi che l'ISDS offrirebbe un sussidio esentasse ai paesi con sistemi legali molto dubbi. E i progressisti dovrebbero opporsi perché l'ISDS permette alle grandi multinazionali di aggirare le regolamentazioni su lavoro e ambiente. Se l'accordo finale TPP includerà una clausola Investor-State Dispute Settlement, i soli vincitori saranno le corporazioni multinazionali”, ha scritto la Warren. Tra i precedenti citati dalla senatrice nell'articolo: un’impresa francese ha denunciato l’Egitto dopo l’aumento del salario minimo; un’impresa svedese la Germania per l’uscita dal nucleare; un’impresa olandese la Repubblica Ceca per non aver salvato una banca parzialmente di proprietà dell’impresa stessa; Philip Morris ha fatto ricorso all’ISDS per impedire all’Uruguay di introdurre nuove regole che mirano a ridurre il fumo.
Nell’Unione Europea, per quel che riguarda il TTIP, alcuni parlamentari hanno avuto accesso ristretto ai documenti, ma hanno dovuto giurare di non rivelarne il contenuto.

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