A. Evans-Pritchard: “L'Unione Europea ha servito la Grecia alla Russia su un piatto d'argento”.

“L'Unione Europea ha servito la Grecia alla Russia su un piatto d'argento”. Questo il commento di Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph della visita di due giorni di Tsipras a Mosca. Forzando il partito di Syriza a scegliere tra le sue promesse elettorali e nuovi diktat dell'ex Troika, il premier greco è finito tra le braccia del Cremlino.
La visita di Tsipras a Mosca, prosegue il Columnist del Telegraph, è stato un festival di fraternità: mercoledì ha pregato sulla tomba del milite ignoto e parlato della battaglia comune contro il fascismo, nemico comune con la Russia. La questione dei prestiti è stato evitata appositamente. “La Grecia non è un mendicante”, ha dichiarato Tsipras. “La visita non sarebbe potuta essere fatta in tempi migliori”, ha precisato Putin.
Le sanzioni finiranno il prossimo giugno a meno che i 28 stati non si accordino per rinnovarle e Tsipras ha già precisato come: “dobbiamo bloccare questo circolo vizioso. La Grecia è un paese sovrano con un diritto inalienabile di attuare una politica estera multifunzionale e sfuttare la sua posizione geopolitica”. Un veto greco sulle sanzioni russe, prosegue Ambrose Evans-Pritchard, rafforzerà la rivolta interna dell'Ungheria di Viktor Orban, che ha appena ottenuto una linea di credito da 10 miliardi di euro dalla Russia per sviluppare la sua centrale nucleare di Paks, un accordo descritto come un “un acquisto di influenza politica” da più parti.
La Slovacchia sta lentamente defilandosi dal fronte europeo sulla crisi ucraina. L'impossibilità di rinnovare le sanzioni in una fase in cui Donbass resta nelle mani dei separatisti filo-russi sarebbe un colpo durissimo al sistema di sicurezza occidentale.
I creditori europei hanno lanciato moniti alla Grecia ma non sembrano in grado di apprezzare i rischi in corso a livello geopolitico. Il loro atteggiamento è tale da costringere Tsipras a scegliere tra la parte più intransigente del suo partito e costruire e una nuova alleanza di governo con il Pasok chiesta dall'ex Troika, con quella stessa oligarchia che ha distrutto il paese. “Stanno cercando di negare i risultati delle elezioni. E' lo smantellamento di un processo democratico che generebbe una reazione molto forte”, ha dichiarato Costas Lapavitsas, economista e deputato di Syriza. “Ogni volta che potenze straniere cercano di interferire in questo modo si producono solo risultati opposti. Tsipras sa che sarebbe la fine della sua carriera politica se intraprendesse questo cammino”.
"Il governo greco ha realizzato che non può trovare alcun terreno comune con l'Eurogruppo e la Banca centrale, a meno di accettare una capitolazione totale”, ha dichiarato il prof. Jacques Sapir intervistato dal Telegraph. Un funzionario governativo di Atene ha dichiarato ad Ambrose Evans Pritchard che Syriza sta già guardando ad altre strade per ripartire, all'interno o all'esterno della zona euro.
La Russia non è ricca a sufficienza per salvare la Grecia ed è in crisi essa stessa con il Pil che si contrarrà del 3% quest'anno a causa del crollo dei prezzi petroliferi. La cartina di tornasole di ciò che sta realmente accadendo si vedrà nel momento in cui la Russia dovesse realmente acquistare Buoni del Tesoro greco in arrivo sui mercati per alleviare la pressione sulle banche greche. Atene deve vendere € 1,4 miliardi il 14 aprile di titoli e € 1 miliardo il 17 aprile. L'acquisto russo di Buoni del Tesoro sarebbe una dimostrazione di sostegno morale, la Cina, del resto, ha acquistato già € 100m.
Syriza ha ripagato oggi i 458 milioni di euro di pendenze con il Fondo monetario internazionale, ma non potrà soddisfare le pendenze di € 1,7 miliardi di pensioni e stipendi la settimana prossima. Non sappiamo, sottolinea il Columnist del Telegraph, se da questo punto di vista Mosca abbia offerto una linea di credito assistenziale.
Ma la situazione è talmente seria che il ministro dell'economia Varoufakis è dovuto volare a Pasqua a New York per convincere Lagarde che la Grecia pagherà tutte le sue pendenze. La Grecia poi deve ripagare 94 milioni di euro alla Bce entro il 18 aprile: anche se la Grecia riuscisse a mettere insieme questi soldi, sarai poi nell'impossibilità tecnica di ripagare i 6,7 miliardi di euro di pendenze per luglio e agosto a meno di un nuovo programma. Un ex dirigente della Bce ha dichiarato che la paura è che la Grecia sceglierà la via di un default selettivo verso Francoforte, giudicandolo il bersaglio più semplice da colpire. “Il punto focale è che le pendenze Target2 non sono coperte dal collaterale. I greci possono semplicemente abolire la Banca di Grecia un venerdì sera, creare una nuova banca centrale il lunedì successivo. Non c'è nessuna corte in Europa che possa poi obbligare la Banca di Grecia nuova a pagare ciò che non esiste più. Questa è la migliore possibilità di protezione del popolo greco, ma non è un'opzione molto favorevole per la Bce", ha dichiarato.
Se Syriza si scaglierà contro il sistema Target 2 causerà un trauma enorme all'interno della Bce e una ricapitalizzazione sugli stati membri, oltre ad una tempesta politica in Germania. Di tutto questo caos ai suoi confini per mere ragioni di finanze e denaro, Putin sorride ed è pronto a sfruttare la situazione.

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