Il silenzio dell’occidente sui bambini morti in est Ucraina


di Eugenio Cipolla

Quella appena passata in est Ucraina è stata una delle notti più difficili dalla firma degli accordi di Minsk-2, che avevano sancito un fragile e quasi mai rispettato cessate il fuoco tra l’esercito regolare e i separatisti filorussi. Sullo sfondo del veto posto dalla Russia all’assemblea Onu, circa la proposta di istituzione di un tribunale internazionale per processare i responsabili dell’abbattimento del boeing malese MH17, abbattuto lo scorso anno sui cieli di Hrabovo, i combattimenti sono continuati per tutta la notte con colpi di artiglieria pesante su entrambi i fronti.
A Dzerzhinsk, 50 chilometri a nord di Donetsk, i bombardamenti dei filorussi, secondo quanto riportato dall’ufficio stampa della polizia fedele a Kiev, hanno ucciso due civili e un militare dell’esercito di Kiev, danneggiato alcune centrali elettriche e lasciando senza luce alcune zone circostanti, comprese due miniere, dove circa 200 minatori sono rimasti intrappolati sottoterra per diverse ore, salvo poi essere liberati. A Horlvika, invece, sempre nei pressi di Donetsk, ma nel territorio controllato dai filorussi, l’offensiva dell’esercito ucraino ha causato la morte di altri due civili, una ragazza di 29 anni e un uomo, causando inoltre il ferimento di sei civili, tra i quali un adolescente di 14 anni e un bimbo di 7.
Quest’ultimo, hanno detto le autorità dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, versa in gravissime condizioni, dopo essere stato ferito alla testa da alcune schegge. E’ l’ennesimo bambino che sta pagando il prezzo di una guerra che ha trascinato il paese sull’orlo del baratro economico-sociale. Dall’inizio del conflitto, ha detto Tariq Yazarevich, rappresentante ufficiale dell’Organizzazione mondiale della Sanità per l’Ucraina, sono stati uccisi almeno 68 bambini, mentre altri 183 sono rimasti feriti. Diversi, ma tuttavia simili, i dati forniti da Yana Chepikova, difensore dei diritti per i minori della Repubblica separatisti di Donetsk, la quale stamattina ha parlato di 72 bambini morti e 305 feriti.
Tempo fa, diverse organizzazioni non governative che operano in Donbass hanno denunciato il precario stato psicologico in cui sono costretti a vivere migliaia di bambini ucraini, senza più alcun tipo di istruzione e in condizioni economiche gravissime. Molti di questi sono costretti a passare intere giornate in rifugi sotterranei, perlopiù scantinati sovraffollati, in condizioni igienico-sanitarie pessime.
La scorsa settimana, invece, Unicef aveva lanciato l’allarme sulla crisi idrica che 1,3 milioni di adulti e bambini si trovano ad affrontare a causa della distruzione o del danneggiamento delle condutture di acqua potabile. «L’acqua è uno dei bisogni più urgenti per bambini e adulti nell’est dell’Ucraina. Fino a 1,3 milioni di persone nei distretti di Donetsk e Luhansk hanno gravi difficoltà a procurarsi acqua da fonti affidabili, di questi 118.000 sono bambini», ha affermato Giovanna Barberis, rappresentante dell’UNICEF in Ucraina. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, i bambini sfollati sono circa 174.000 bambini, mentre la crisi umanitaria che ha colpito di più di 5 milioni di civili, riguarda 1,7 milioni di piccoli. Bimbi che l’occidente sta ignorando, perché a volte si preferisce non vedere, piuttosto che agire.

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