Mentre il comandante supremo delle forze in Europa, il Generale Philip Breedlove, suggeriva come la Russia avesse imposto una no-fly zone in Siria, il Cremlino ha oggi dichiarato il monopolio su tutto lo spazio aereo siriano per tutta la campagna militare in corso. Si tratta di un”epic embarassament” per Washington come la definisce Zero Hedge. Ma non è finita, secondo molti esperti la Russia sta utilizzando la sua flotta nel Mar Nero per imoprre un blocco navale in Siria

da Sputnik:

La Flotta del Mar Nero della Russia potrebbe aver iniziato ad utilizzare in Siria per bloccare la costa e consegnare armamenti, nonché rifornire i colpi di artiglieria. Lo ha riferito il capo del comitato di difesa della Duma di Stato e l'ex comandante della Flotta del Mar Nero Vladimir Komoyedov "Per quanto riguarda l' utilizzo su vasta scala della Flotta del Mar Nero in questa operazione non credo che accadrà. Ma in termini di un blocco della costa, penso che sia abbastanza [ possibile ] . La consegna di colpi di artiglieria non ha stati esclusi; le navi sono pronti per questo, ma non c'è nessun punto che l'artiglieria non potrà raggiungere" , ha detto Komoyedov .

Per coloro che si chiedevano quanto tempo sarebbe passato prima che si sarebbe verificato un "incidente casuale” aerei da combattimento russi contro la NATO, abbiamo ottenuto la risposta lunedì. La Turchia ha denunciato la violazione dello spazio aereo da parte di un F-16. La Russia ha detto che l'incidente è stato un "errore di navigazione" e che ha "chiarito" la questione ad Ankara. Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha detto televisione turca che le regole d'ingaggio erano chiare, chiunque viola il suo spazio aereo. "Le forze armate turche sono chiaramente istruite. Anche se si tratta di un uccello che vola, saranno intercettati", ha detto.

La situazione è chiaramente in escalation, e come i russi hanno svelato il bluff della NATO, sembrano ora voler ottenere tutta la posta in gioco con Mosca, conclude Zero Hedge, ormai pronta ad imporre un blocco navale pieno di quello che sta rapidamente diventando un avamposto russo in Medio Oriente.