Contro gli orrori dei Saud, il servilismo di Renzi lascia sbalorditi


di Marinella Correggia
Un presidio a Roma il 15 ottobre ore 16-19 organizzato da Rete No War Roma con molte adesioni, e una risoluzione in Parlamento da parte del Movimento 5 Stelle cercano di smuovere le acque nello stagno italiano.
Primo. La medioevale monarchia assoluta dei Saud che dà il nome a un intero paese, l’Arabia saudita, è forse il regime più ripugnante al mondo. Suggeriamo la visione del film di Telesur, in inglese, “Inside Saudi Arabia: Butchery, Slavery & History of Revolt // Empire_File005” e la lettura di questo articolo, in italiano, “Evviva l’Arabia non saudita. Perché tutti dovrebbero agire contro i Saud”.




Il recente caso del ventenne Ali al-Nimr, condannato alla decapitazione e crocifissione per aver partecipato a una manifestazione nel 2012, costretto sotto tortura a confessare reati, è solo una delle tante vittime della petro-monarchia Saud. Grazie alla loro capacità di comprare il silenzio e l’acquiescenza del mondo, i Saud sono stati eletti guidano il gruppo consultivo dei Consiglio per i diritti umani dell’Onu Pecunia non olet.
Secondo. Il servilismo italiano nei confronti dei Saud lascia sbalorditi. L’Arabia saudita è stabilmente fra i primi acquirenti dei sistemi d’arma italiani. Turpis pecunia! Armi che probabilmente stanno uccidendo cittadini dello Yemen, il più povero dei paesi arabi, che i Saud e i loro compari bombardano dal 26 marzo scorso imponendo anche un blocco navale e aereo affamante. La legge 185/90 vieta l’esportazione di armamenti a paesi in guerra. Il governo italiano, dunque, viola la legge, oltre che la Costituzione e in generale il rispetto della vita umana. Svezia e Svizzera hanno sospeso l’esportazione di armi ai Saud. Si può fare! Va detto però che il primo paese è solo partner e non membro della Nato, il secondo è neutrale. L’Italia, invece, è fedelissimo membro della macchina da guerra Nato, a trazione statunitense. Ma il paese più importante della Nato in Europa, la Germania, a gennaio ha iniziato a prendere seriamente in considerazione lo stop dell'export. Si può fare!
Contro lo scandalo dell’esistenza nel 2015 di una monarchia come i Saud e lo scandalo dell’esportazione di armi italiani agli stessi Saud, in Italia da mesi qualcosa si sta muovendo, pur nell’inerzia generale.
Sul fronte dei movimenti, Rete No War Roma e cittadini yemeniti in Italia hanno organizzato già diverse manifestazioni e presidi, a partire dallo scorso aprile. Il prossimo è a Roma il 15 ottobre, dalle ore 16 alle 19, in piazza Campidoglio. Aderiscono varie sigle di movimento. Partecipate numerosi! Rete No War Roma ricorda fra l’altro quanto segue: “L’Arabia saudita è una monarchia assoluta. Ali al-Nimr, condannato alla decapitazione e crocifissione per aver protestato, è solo una delle tante vittime dei Saud. I Saud bombardano dal 26 marzo 2015 lo Yemen: migliaia di morti civili e distruzione di patrimoni dell’umanità. I Saud impongono allo Yemen un blocco navale e aereo che affama e uccide".

I Saud sono complici diretti del disfacimento della Siria. I Saud sono principali finanziatori del terrorismo a partire dall’Afghanistan negli anni ‘80.I Saud sono fra i responsabili del mostro Isis (Nuovo califfato). I Saud violano i diritti vitali dei migranti, delle donne e delle minoranze all’interno del paese. I Saud comprano il silenzio di governi e media con i petrodollari!”
Sul fronte istituzionale, i parlamentari del Movimento 5 stelle già la scorsa primavera, di fronte ai bombardamenti sullo Yemen, hanno presentato un’interrogazione al ministero degli esteri per chiedere conto, fra l’altro, della violazione della legge 185. Adesso l’interrogazione del Movimento 5 stelle è diventata risoluzione, che chiama in causa la politica italiana ed europea nei confronti dei tiranni Saud. La risoluzione impegna il governo: a interrompere immediatamente la vendita di armi all’Arabia Saudita nel rispetto della legge 185/90; a farsi promotore di una risoluzione dell’Unione Europea che vincoli i Paesi membri a bloccare l’export di armi alla monarchia saudita; a chiedere una commissione d'inchiesta internazionale per far luce sui crimini di guerra in Yemen, a far pressione pressione sull'Arabia saudita e sui suoi alleati arabi per la rimozione del blocco navale e aereo contro lo Yemen, gravemente pregiudizievole per i cittadini yemeniti”. Renzi e Gentiloni continueranno a far finta di niente?

ADESIONI al presidio di domani 15 ottobre:
Associazione Oltre il Mare;
US Citizens Statunitensi per la Pace e la Giustizia – Roma;
Partito comunista d’Italia – Federazione di Roma;
Comitato del martire Ghassan Kanafani;
Comitato No Guerra No Nato;
Obiezione Spese Militari per la Difesa Popolare nonviolenta;
Padre Alex Zanotelli;
Comitato contro la guerra – Milano;
Disarmiamoli;
Rete dei comunisti;
Napoli No War.

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