Per Donald Trump gli Usa dovrebbero impadronirsi del petrolio dell'Iraq


Domenica 25 ottobre, l'aspirante candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato intervistato dalla CNN e gli è stato chiesto dell'Iraq. "Se lasciamo il paese, dobbiamo prendere il petrolio". Trump è poi ritornato sul concetto in un'altra intervista: "Ho detto quello che dobbiamo fare quando ce ne andremo, ma questo non significa che dobbiamo lasciare il paese".
In altre parole, Trump ha detto gli Stati Uniti dovrebbero continuare l'occupazione dell'Iraq e controllare completamente le risorse petrolifere del paese. Ma ha aggiunto che "non abbiamo ottenuto nulla" in Iraq. Trump non si era mai espresso pubblicamente sull'invasione fino al 2004. Solo a invasione avvenuta aveva detto che era un casino ed era stata condotta in maniera incompetente.
Questa nuova valutazione di Trump sull'invasione dell'Iraq ha innescato delle domande circa il deteriorarsi della situazione in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein. Trump sostiene infatti che "il mondo sarebbe migliore con Saddam Hussein" al potere in Iraq. "Al cento per cento". "Stanno molto peggio oggi che sotto Saddam Hussein ". E, in effetti, nessuna persona ragionevole può dubitare della verità di questa affermazione. Il recente rapporto "Gallup 2015 Global Emotions" che raccoglie le opinioni di mille cittadini di ciascuno dei 148 paesi ha rilevato che "gli iracheni sono una delle popolazioni più tristi e arrabbiate del mondo".
Quindi, riassume Eric Zuesse in un articolo sul blog ZeroHedge, Trump pensa che gli Stati Uniti hanno distrutto le vite del popolo iracheno, ma che "noi" (nessuno gli ha chiesto chi o cosa) dovremmo prendere il loro "petrolio quando ce ne andremo" (andrebbe a Exxon, i Koch, il governo degli Stati Uniti che ha invaso l'Iraq - a chi, e in che modo?) - ma che gli occupanti americani non dovrebbero lasciare l'Iraq, che l'esercito degli Stati Uniti dovrebbe invece continuare ad occupare il paese.

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