L'ex inviato dell'Onu in Libia lavorerà per 1000 sterline al giorno per uno degli Stati coinvolti nella guerra civile


"ll rappresentante speciale delle Nazioni Unite in Libia ha passato l'estate a negoziare un lavoro da 35.000 sterline al mese con uno stato del Golfo che supporta una fazione nella guerra civile che Leon stava cercando di sedare", scrive il Guardian
A Bernardino León, il mediatore di pace delle Nazioni Unite ed ex ministro degli Esteri spagnolo, è stato offerto un posto di lavoro nel mese di giugno dagli Emirati Arabi Uniti, la federazione di sette monarchie assolute dominate da Abu Dhabi, in qualità di direttore generale della sua "accademia diplomatica".
Mercoledì scorso gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato che León avrebbe ricoperto la carica di capo dell'accademia, un think-tank governativo fondato l'anno scorso per promuovere la politica estera degli Emirati Arabi Uniti, le relazioni strategiche e formare i suoi diplomatici. Un diplomatico tedesco, Martin Kobler, è stato nominato suo successore alle Nazioni Unite.

Il mandato di León si concluderà venerdì, con le negoziazioni tra le fazioni rivali della Libia per un governo di unità nazionale in pieno stallo.
L'ex diplomatico nega qualsiasi conflitto di interesse, dicendo che aveva messo in chiaro che voleva lasciare il suo ruolo alle Nazioni Unite entro il 1° settembre. "L'unica difesa che ho contro questi attacchi è il mio lavoro", ha scritto in una e-mail al Guardian.

Come ormai noto, la guerra civile in Libia è alimentata da attori stranieri. Egitto ed Emirati Arabi Uniti stanno usando il paese come un campo di battaglia per una guerra per procura contro gli islamisti sostenuti da Turchia e Qatar.
Il nuovo lavoro di León negli Emirati Arabi Uniti mette in dubbio la sua imparzialità come Inviato Speciale delle Nazioni Unite per la Libia. León nega di aver favorito una parte del conflitto e sostiene di aver presentato una "proposta giusta" per porre fine alla guerra.

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