Il 75% degli ucraini sono insoddisfatti di Poroshenko. La Tymoshenko nuova presidente?


di Eugenio Cipolla

La Pasqua (ortodossa) imminente, in arrivo per il primo maggio e che riguarderà diversi milioni di ucraini, non porterà nulla di buono per Petro Poroshenko. Il presidente ucraino, archiviato il problema governo con la nomina del nuovo premier Volodymyr Groysman e la formazione del nuovo esecutivo, si trova sul tavolo tre scottanti dossier che si deve affrettare a chiudere quanto prima per evitare ciò che molti analisti internazionali hanno previsto: un collasso economico-sociale del paese ed elezioni presidenziali anticipate, con un concreto rischio di ridimensionamento politico.
Il primo tema da affrontare per Poroshenko è senza dubbio quello diplomatico. Ieri sera il capo della Bankova ha avuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin sulla situazione di Nadia Savchenko, l’ex pilota militare ucraina catturata in Donbass e condannata a 22 anni di carcere da un Tribunale russo. Per ora non c’è niente di ufficiale, ma Poroshenko, pur di riportarla in patria e mostrare ai suoi cittadini quanto lo Stato tenga ai suoi militari, è disposto a “sacrificare” i due presunti soldati russi condannati l’altro giorno da Kiev a 14 anni di reclusione con l’accusa di aver combattuto in est Ucraina.
Nelle zone interessate dal conflitto in queste settimana si continua a combattere, con ripetute e continue violazioni del cessate il fuoco da entrambe le parti. Ed è proprio questo, secondo molti esperti, ad aver spaventato i cittadini olandesi, i quali la scorsa settimana avevano bocciato con un referendum popolare la ratifica dell’accordo di associazione Ue-Ucraina. Per ora il governo olandese non ha ancora sciolto la riserva, anche se l’altro giorno il ministro degli Esteri dei Paesi Bassi non ha escluso una bocciatura. Anche qui Poroshenko, tramite i suoi contatti europei, sta cercando di esercitare pressioni affinché non accada, perché questo incrinerebbe e non poco l’immagine di un paese che sta facendo di tutto per adeguarsi agli standard dell’Unione.
Il secondo problema per Poroshenko, invece, è di tipo economico. Le casse del paese, nonostante la cura “miracolosa” spacciata dal Fondo Monetario Internazionale, sono sempre più vuote e Kiev, per rimpinguarle, ha dovuto firmare un accordo con la Banca nazionale svizzera per un prestito da 200 milioni di dollari che servirà per ripristinare le proprie riserve auree e valutarie. Le prospettive a breve termine, dunque, non sono le migliori. Motivo che ha spinto anche il nuovo governo Groysman ad accettare il programma del FMI. «Le riforme previste nel programma di Washington – ha spiegato ieri Valeria Gontareva, capo della Banca nazionale ucraina – sono una priorità. Abbiamo confermato a Christine Lagarde che il nuovio esecutivo proseguirà la cooperazione con le istituzioni del Fondo». Notizia accolta con favore dagli uomini dell’ex ministro francese, la quale ha annunciato «la visita di una missione del FMI in Ucraina nell’immediato futuro».
Con questa mossa Kiev spera di ricevere prima possibile la terza tranche (circa 1,7 miliardi di dollari) del prestito da 17 miliardi accordatogli dal Fondo lo scorso anno. «Prevediamo di riceverla entro la fine del secondo trimestre di quest’anno», ha detto ai giornalisti Stepan Kubiv, il nuovo vice-premier ai giornalisti. Cosa che permetterebbe a Kiev di attrarre altri 2,3 miliardi di dollari di aiuti finanziari da altri singoli paesi, che solo a quel punto si fiderebbero delle istituzioni ucraine.
Una volta liquidato anche questo problema, per Poroshenko si aprirà la partita più difficile ed è quella che riguarda il suo futuro politico. A meno di due anni dalla sua elezioni (ne mancano ancora tre prima di nuove elezioni presidenziali) il gradimento di Poroshenko è ai minimi termini, ancor più basso di quello che aveva Yanukovich sotto Maidan. I nuovi sondaggi diffusi l’altro giorno dal gruppo sociologico Rating, citati da Interfax Ucraina, parlano chiaro: il 75% dei cittadini ucraini non approvano l’operato del presidente. Nel dettaglio, solo il 2% degli intervistati ha detto di approvare del tutto l'operato di Poroshenko, mentre il 15% lo approva in parte e il 32% lo disapprova in parte. Il 43% ha detto di disapprovare pienamente mentre l'8% si è espresso come indeciso. Il presidente ucraino vuole provare a uscire dall’angolo, anche perché Yulia Tymoshenko è sempre più decisa e convinta di poterlo sostituire (il suo partito, Patria, è in forte crescita nei sondaggi). Il timore è che, con un ulteriore calo dei consensi, Poroshenko possa perdere l’appoggio dei partner occidentali a vantaggio dell’eroina della Rivoluzione arancione. La quale a quel punto, con la storia che ha alle spalle e l’antico odio verso Putin, avrebbe la strada spianata per poter diventare il primo presidente donna del paese.

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