La Farnesina con il regime di Kiev in un'"azione legale" contro il leader dell'USB: solidarietà a Pierpaolo Leonardi


Il regime di Kiev ha minacciato, nei giorni scorsi, Pierpaolo Leonardi, Segretario generale della USB Italia, Segretario generale del Sindacato Internazionale dei Servizi Pubblici TUI PS&A, affiliato alla Federazione Sindacale Mondiale (WFTU) per essere andato nel Donbass in una missione ufficiale di solidarietà della WFTU.

Durissima la reazione del WFTU che ha denunciato "il governo reazionario dell’Ucraina, che, con il supporto di potenti interessi economici, ha portato grandi sofferenze al popolo Ucraino. Con dichiarazioni pubbliche, appelli, lettere di protesta e attività internazionali, la WFTU ha espresso la “sua indignazione sui crimini e le barbarie dei neo-fascisti in Ucraina” e ha chiaramente affermato che: “una grande parte di responsabilità dei crimini in Ucraina è degli Stati Uniti, della NATO e dell’Unione Europea che sostengono e assistono il governo delle forze neo-fasciste in Ucraina”. Questi atti non ci terrorizzano e non fermeranno l’azione del movimento sindacale internazionale di classe. Queste azioni non fanno che rafforzare la solidarietà internazionale con il popolo del Donbass e di Lugansk. La Federazione Sindacale Mondiale WFTU protesta anche nei confronti del governo Italiano e dell’Unione europea che ancora una volta trovano l’opportunità di sostenere il regime criminale e fascista dell’Ucraina sostenendo il procedimento penale contro il sindacalista del WFTU e dell’USB, Pierpaolo Leonardi. Noi chiediamo l’immediato ritiro di questo procedimento".
A cosa serviva una missione ufficiale a cui Leonardi ha partecipato? Serviva perché nel cuore dell'Europa e dopo un colpo di stato eterodiretto da chi vuole portare la Nato ai confini con la Russia, la situazione è questa.

"Diecimila persone sono state uccise e cinque milioni sono toccate direttamente dalla guerra e più di due milioni sono i rifugiati". Queste parole le ha pronunciate ieri monsignor Borys Gudziak, eparca di San Vladimiro il Grande a Parigi, responsabile dei rapporti con l'estero della Chiesa ucraina greco-cattolica.

C'è una guerra nel cuore dell'Europa, la guerra nel Donbass, ma all'Europa dei diritti umani a Paesi e giorni alterni questo non interessa e continua a censurarne gli sviluppi dibattuti solo su quei pochi media rimasti liberi.
I dati più recenti sono quelli del Norvegian Refugee Council: solo nel 2015 in Ucraina, a causa della guerra in Donbass, sono stati registrati 942.000 sfollati. In totale, dall'inizio della guerra, sono 1.7 milioni gli sfollati interni che hanno perso la propria casa nell’est del Paese.


In questa situazione, in questo contesto, il Ministero degli Affari esteri italiano, invece, di tutelare un suo cittadino e un leader politico, a capo di un importante Sindacato Italiano, che ha compiuto incontri politici in una regione massacrata dal regime di Kiev, ha mandato questa nota a firma del Ministro Plenipotenziario Maurizio Greganti.




L'AntiDiplomatico esprime piena solidarietà a Paolo Leonardi e ci uniamo a tutti coloro che in queste ore stanno chiedendo l'immediato ritiro di questo procedimento. Allo stesso tempo, esprimiamo il massimo sdegno per un governo, il nostro, che non smette mai di dimostrarsi l'ultimo dei zerbini di chi ha creato uno stato cuscinetto, con un colpo di stato eterodiretto da Washington e Bruxelles.

Questo il commento di Pierpaolo Leonardi alla nota del MAE:

Il Ministero degli Affari Esteri è stato così gentile da comunicarmi che il Governo Ucraino ha aperto un procedimento penale nei miei confronti per “violazione delle norme interne in materia d’ingresso dei cittadini stranieri nei territori d’Ucraina temporaneamente occupati” in riferimento alla visita effettuata nella “cd Repubblica Popolare di Lugansk”. Il MAE non si limita ad informarmi dell’apertura del procedimento penale ai sensi dell’articolo 322 comma 1 del Codice Penale Ucraino, ma si perita di ” richiamare la sua attenzione sul non riconoscimento da parte dell’Italia delle sedicenti Autorità autoproclamatesi a Lugansk, come da orientamento conforme di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea”.
Il Ministero degli Affari Esteri non mi sembra sia stato altrettanto efficiente nel denunciare il massacro della Casa dei Sindacati di Odessa perpetrato da nazifascisti Ucraini sotto l’amorevole sguardo della polizia di Poroshenko o dal condannare le continue violazioni dell’Accordo di Minsk da parte delle truppe Ucraine e dei battaglioni nazisti nel Donbass.
Chi va in Donbass a portare solidarietà ai lavoratori e alle popolazioni di quelle terre è da processare e il nostro governo si spertica a fare da passacarte, chi massacra gli innocenti è da proteggere….ce lo dice l’orientamento conforme dell’Europa tutta!
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