Tutte le e-mail che inchiodano Hillary nel suo continuo sabotaggio del Venezuela

da www.resistencia.cc

Traduzione di Marx21.it

Nonostante i suoi richiami pubblici all’amicizia con il Venezuela, le e-mail trapelate del Comitato Nazionale Democratico rivelano che, durante il suo mandato di segretaria di Stato, Hillary Clinton, a porte chiuse, ha continuato a promuovere la sovversione contro il paese latinoamericano.

Le e-mails, diffuse da Wikileaks il 22 luglio, rivelano che, durante il suo mandato come segretaria di Stato nordamericana, Clinton aveva chiesto all’allora vicesegretario di Stato per gli Affari dell’Emisfero Occidentale, Arturo Valenzuela, come fosse possibile “contenere” (l’ora scomparso leader venezuelano) Hugo Chavez. Valenzuela aveva accennato alla necessità di contattare altri partners regionali per contribuire a minare Chavez.

“Abbiamo bisogno di considerare attentamente le conseguenze dell’affrontarlo pubblicamente, ma dovremmo ricercare nuove opportunità in altri paesi della regione per agire”.

Le e-mails trapelate confermano la tendenza continua degli USA ad attuare interventi segreti in relazione al Venezuela e ad altri governi di sinistra in America Latina, come quelli di Cuba e dell’Ecuador. Wikileaks ha anche svelato la strategia dell’ambasciata degli USA nel 2006 per l’allora democraticamente eletto presidente Chavez che affermava che “un approccio creativo degli USA ai partners regionali di Chavez porterà a una spaccatura tra loro”.

Secondo il Dr. Francisco Dominguez, analista della Campagna di Solidarietà con il Venezuela, “dopo l’elezione di Chavez in Venezuela e la vittoria del Partito dei Lavoratori in Brasile nel 2002, la regione, specialmente il Venezuela, ha iniziato a prendere le distanze dagli Stati Uniti, creando propri organismi, in gran parte integrati regionalmente, e per questo gli Stati Uniti stanno perdendo influenza. Il Venezuela è stato il principale ispiratore di ciò, ragione per la quale gli Stati Uniti hanno attaccato tanto questo paese”.

Mentre Clinton esprime amicizia con il Venezuela in pubblico, le e-mails trapelate suggeriscono una diversa intenzione, il che per il Dr. Dominguez pone una serie di domande: “Dal momento che gli Stati Uniti devono prendere in considerazione i sentimenti delle persone nella regione, fingono di coltivare buone relazioni e di favorirle, ma non smetteranno mai di destabilizzare l’America Latina, e in particolare il Venezuela”.

La candidata democratica ha anche espresso preoccupazione per la decisione delle Nazioni Unite di condannare il golpe militare in Honduras nel 2009, che Clinton aveva appoggiato. Nel 2009, il democraticamente eletto presidente dell’Honduras, Manuel Zelaya, fu deposto da militari appoggiati da partiti dell’opposizione. Nonostante il fatto che anche alleati tradizionali degli USA – come l’Unione Europea – abbiano condannato il golpe, Clinton ha confessato che, all’epoca, voleva vedere un nuovo governo sostituire l’amministrazione di sinistra di Zelaya, allo scopo di “ristabilire l’ordine”.

Il governo venezuelano è tra gli attori regionali che hanno condannato il golpe e la conseguente repressione nei confronti delle attività della sinistra nel paese. All’epoca, Clinton, nel modo peggiore, chiese perché l’ONU era così preoccupata per l’Honduras e non per il Venezuela. “Va bene – ma loro (le Nazioni Unite) hanno mai condannato il Venezuela perché nega la libertà di stampa?”, scrisse a un funzionario.

Uno dei messaggi di posta elettronica trapelati raccomanda anche di non spendere i fondi dell’USAID in Stati governati dalla sinistra, come Venezuela, Cuba e Nicaragua, perché tali fondi potrebbero “pregiudicare un vero sviluppo democratico”.

Ancora alludendo al Venezuela, il documento rivela anche che “tutti i fondi incanalati verso Stati inaffidabili devono essere accompagnati da cambiamenti del comportamento umano”.

Anche il Consiglio di Radiodiffusione dei Governatori (BBG), un’organizzazione statale statunitense che è dietro Voice of America, e diverse stazioni radio internazionali filo-americane hanno chiesto più fondi a Clinton allo scopo di “combattere gli sforzi della diplomazia pubblica dei nemici dell’America”, come rivela una delle e-mails rese note. Il presidente del consiglio, Walter Isaacson identifica in modo esplicito questi stati: “Iran, Venezuela, Russia e Cina”.

Successivamente, il bilancio annuale di BBG è stato aumentato a circa 750 milioni di dollari, permettendo un notevole incremento delle sue attività nei paesi prima citati. Clinton ha commentato la situazione in una e-mail in cui scrive: “E’ iniziato il divertimento”.

Il Dr. Rodriguez ritiene che l’obiettivo finale degli Stati Uniti sia quello di assistere al rovesciamento del governo venezuelano, attualmente guidato da Nicolas Maduro, che ancora gode dell’appoggio popolare.

“Il governo nordamericano ha colpito il settore privato, in particolare quello della distribuzione di prodotti alimentari, il che obbliga le persone a formare code. Così costrette, le persone manifestano insoddisfazione (…), specialmente i poveri. L’idea, a mio avviso, è quella di minare la base di appoggio di cui i governi Chavez-Maduro hanno goduto, e che, se si sarà in grado di indebolire il governo, costoro pensano che si creeranno le condizioni per il suo rovesciamento, come hanno già fatto in Cile nel 1973”, ha detto il Dr Rodriguez a Sputnik.

E’ dall’inizio degli anni 1970 che il governo degli Stati Uniti persegue politiche sovversive in America Latina, destinate a minare i governi democraticamente eletti, e, generalmente, di sinistra, della regione.

La tendenza subì un’accelerazione nel 1973 con il colpo di Stato militare contro Salvador Allende, in Cile, e la successiva imposizione di Augusto Pinochet al potere. Nel 2001 e 2002, il governo degli USA organizzò il finanziamento dei gruppi di opposizione venezuelani nello sforzo di creare un’opposizione efficace al presidente Hugo Chavez.

Tali politiche continuano anche oggi, e se Hillary Clinton diventasse presidente, non sembra che esse possano subire cambiamenti significativi nel prossimo futuro.

Fonte: Sputnik

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