La politica estera del Pd in tre punti: l'Italia non merita tutto questo


Nel leggere la mozione di politica estera presentata dal Partito che si autodefinisce "democratico", a prima firma Rosato e approvata alla Camera dei Deputati mercoledì sera, si rimane davvero esterreffati.

La discussione era stata chiesta dal Movimento 5 Stelle dopo gli ultimi drammatici avvenimenti e gli ultimi drammatici fallimenti delle scelte imposte dall'esterno a Renzi, Gentiloni e Mogherini. Dopo tanta inutile retorica nella parte delle premesse, con riferimento anche allo spirito di Ventotene che dovrebbe guidarci al più Europa come se questa che abbiamo non avesse fatto tanti disastri, il Partito 'democratico' ci regala alcuni momenti esilaranti negli impegni.

Tra gli impegni leggiamo: "a continuare nell'impegno di contrasto a Daesh all'interno della coalizione internazionale contro il terrorismo".

Continuare? Il governo Renzi, con il ministro Gentiloni in particolare, è stato lo sfortunato protagonista di un fantomatico gruppo di contrasto finanziario all'Isis, co-presieduto, oltre che dall'Italia, dagli Stati Uniti - rendendo il tutto già divertente - ma poi si arriva proprio al farsesco con la co-presidenza dell'Arabia Saudita. Nel gruppo ci sono anche Qatar, Turchia e altri vari stati che finanziano e hanno finanziato, supportano e hanno supportano il terrorismo internazionale. Dopo mesi e mesi di lavoro e qualche timida dichiarazione di Gentiloni, il comitato non ha mai presentato un rapporto. Ha presto capito che i finanziatori erano tra i co-presidenti e i membri dello stesso gruppo. Più partiti nelle loro mozioni avevano presentato una richiesta di impegno per bloccare armi e finanziamenti ai "bancomat del terrorismo" - Arabia Saudita, Qatar e emiri del Golfo - ma il Pd ha deciso di tenerli come suoi stretti alleati. Come alleati il Pd continua ad avere, inoltre, quei "ribelli moderati" in Siria che tra una decapitazione di un bimbo palestinese di 12 anni e un bombardamento con gas nervino controlla ancora qualche pezzo di territorio grazie all'alleanza con Al-Nusra (Al-Qaeda). Questo è il Pd che chiede al suo governo di "continuare nell'impegno di contrasto a Daesh".


In un altro impegno della mozione del PD si legge: "a svolgere in tutte le sedi diplomatiche opportune qualsiasi iniziativa volta a una rapida attuazione degli accordi di Minsk, in modo da rendere sicura la stabilità statuale dell'ucraina e al fine di ripristinare normali relazioni economiche e commerciali fra l'Italia e la Russia"

Se il Pd ha a cuore le sorti degli accordi di Minsk faccia pressioni su Kiev, o meglio su chi realmente a Kiev oggi prende le decisioni. Da aprile a luglio di quest'anno, sono stati uccisi 21 civili e 43 feriti. Cinque scuole sono state distrutte nel Donbass. La regione del Donbass viene bombardata quotidianamente dall'esercito di Kiev. Quanto dichiarato da Renzi a San Pietroburgo sulla fine delle sanzioni e la "creazione di ponti" con la Russia si è rilevata l'ennesima menzogna politica del premier. Tutti i partiti d'opposizione hanno presentato un impegno per la rimozione delle sanzioni alla Russia e il Pd ha chiaramente votato contro.


Ma il punto in cui si rimane del tutto stupefatti e increduli è quando nella seconda premessa della mozione si scrive l'incredibile. E' il manifesto dell'attuale Partito 'democratico'. Leggiamo: "Si esprime una forte preoccupazione per alcuni atteggiamenti della Russia e della Cina che ripropongono anche tentazioni egemoniche con iniziative unilaterali ovvero con un multilateralismo muscolare che rischiano di rendere più fragile l'intero ordine internazionale".

A parte la geniale e comica nuova definizione degli statisti del PD di "multilateralismo muscolare", in una situazione del genere, il partito di Renzi, alleato degli Stati Uniti e della Nato, responsabile moralmente e politicamente della distruzione dell'ex Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Libia, oltre che della destabilizzazione totale di Siria e Ucraina, si dichiara preoccupato di non citate e indefinite azioni unilaterali di Russia e Cina. Siamo all'apice dell'ipocrisia e del servilismo. L'Italia non merita tutto questo.

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