Chi si professa europeista convinto non può, allo stesso tempo, reclamare un potere di veto da parte dei parlamenti nazionali”. Ipsa dixit: Alessia Mosca, europarlamentare PD tra i maggiori sostenitori della causa TTIP e CETA, invia una lettera al Consiglio Europeo assieme ad altri sui colleghi (come David Sassoli, Mercedes Bresso, Nicola Danti e altri) per chiedere che il CETA venga approvato provvisoriamente, quindi prima della ratifica dei Parlamenti nazionali.
Un concetto sui generis di democrazia, che vede comunque la Commissi0ne europea, non eletta, avere una competenza esclusiva sulla politica commerciale internazionale. Che spesso si dimostra in tutta la sua opacità e nell’impossibilità di esercitare un controllo reale da parte dei cittadini. Una situazione completamente diversa rispetto ad esempio al sistema statunitense, dove è il Congresso che decide se e quando dare carta bianca al Presidente (la Trade Promotion Authority) per concludere un negoziato commerciale. Il Congresso sceglie, non è obbligato a rivestire il ruolo del commensale.
Peraltro, è il contenuto stesso della lettera a non tenere conto della delicatezza del contesto.
Stop TTIP ITALIA
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