"Noi dobbiamo essere pronti ad affrontare qualsiasi minaccia". Putin ordina il rafforzamento del potenziale nucleare russo


di Eugenio Cipolla


«Noi dobbiamo essere pronti ad affrontare qualsiasi minaccia. Abbiamo ancora molto da fare però allo stesso tempo già oggi, tenendo conto di molti fattori, non solo militari, ma anche storici, geografici e dello stato interno della società russa, possiamo dire con sicurezza che al giorno d'oggi siamo più forti di qualunque potenziale aggressore: qualunque». E’ un Vladimir Putin determinato e carico quello che oggi ha parlato ai vertici militari russi nel corso di un incontro al Ministero della Difesa russo. Il capo del Cremlino, scosso per l’omicidio dell’ambasciatore russo ad Ankara (è apparso molto risentito, soprattutto quando ha fatto notare che alla scorta degli ambasciatori deve provvedere il paese che li ospita), ha delineato la linea militare da tenere nel 2017. «Se ci permettiamo di rilassarci, anche se solo per un minuto, se permettiamo almeno un errore nella modernizzazione delle forze armate e della marina militare e nella preparazione dell'esercito, la situazione può cambiare molto velocemente», ha detto rivolgendosi ai generali e ai funzionari del Ministero.


Per questo Putin ha ordinato il rafforzamento del potenziale nucleare nazionale, spiegando che le forze armate di Mosca dovranno dotarsi di missili in grado di penetrare attraverso ogni tipo di sistema di difesa antimissilistica (qui il riferimento a quelli installati dagli Usa in Europa orientale è piuttosto verosimile). «Abbiamo bisogno di rafforzare il potenziale militare delle nostre forze nucleari strategiche», sono state le sue parole, secondo quanto riportato dai media russi. Il leader russo ha rivendicato anche il successo di Mosca in Siria, sottolineando come l’esercito siriano abbia «ricevuto un sostegno considerevole» che gli ha permesso di «portare a termine una serie di operazioni efficaci contro i miliziani antigovernativi».


«In Siria – ha affermato il Ministro della Difesa Shoigu – abbiamo sperimentato 162 tipi di armamenti moderni», tra i quali aerei Sukhoi, Mig ed elicotteri Kamov. «E abbiamo avuto la certezza della loro affidabilità». Nell’ottica del rafforzamento voluto dal presidente russo «la quota degli armamenti moderni delle forze nucleari ammonta a quasi il 60% del totale». Ciò sarà possibile dal fatto che alle forze russe, secondo le parole di Shoigu, «sono stati forniti 41 nuovi missili balistici». Nelle forze missilistiche strategiche, ha specificato il Ministro, «il 99% dei sistemi di lancio si trova allo stato di pronto impiego e oltre il 96% in disponibilità costante al lancio immediato».


Mosca, dunque, è intenzionata a non indietreggiare riguardo al proprio rafforzamento militare nemmeno di fronte all’elezione di Donald Trump, ritenuto da molti filorusso rispetto all’amministrazione uscente di Barack Obama. Nel dettaglio, le forze armate russe nel 2017 riceveranno, ha chiarito Shoigu, «la fornitura di 905 carri armati e veicoli blindati moderni; 170 velivoli operativi nuovi e aggiornati che saranno assegnati alle Forze di difesa aerospaziali e alle Forze di aviazione della Marina». L’obiettivo è «riarmare quattro reggimenti missilistici con dei sistemi antiaerei S-400; rendere operative otto navi di superficie e nove da combattimento per la Marina; fornire quattro complessi missilistici Bal e Bastion alle truppe di Difesa costiera; posizionare tre stazioni radar di ultima produzione ai distaccamenti di Yeniseisk, Orsk e Barnaul». Insomma, l’orso russo ha appena iniziato a mostrare i muscoli.

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