Petizione. Basta "errori tecnici", l'Italia si impegni nella Conferenza Onu per l'eliminazione delle armi nucleari


Il primo luglio del 1968 a Londra, Mosca e Washington è stato firmato il Trattato di Non Proliferazione nucleare.

Gli Stati firmatari, come chiaramente espresso nelle premesse dell’accordo, consapevoli della “catastrofe che investrebbe tutta l’umanità nel caso di conflitto nucleare e la conseguente necessità di compiere ogni sforzo per stornare il pericolo e di prendere le misure atte a garantire la sicurezza dei popoli” affermavano la loro intenzione di porre termine: “il più presto possibile, alla corsa agli armamenti nucleari e di prendere misure efficaci sulla via del disarmo nucleare”.

Affermavano altresì di voler promuovere la “liquidazione di tutte le riserve esistenti e l’eliminazione delle armi nucleari”, richiamando il dovere di astenersi, in conformità alla Carta delle Nazioni Unite: “ dal ricorrere alla minaccia o all’uso della forza, sia contro l’integrità territoriale che contro l’indipendenza politica di ognuno”.

Sulla base delle su richiamate premesse, quindi, con il TNP gli Stati firmatari, tra cui l’Italia, si impegnavano, tra l’altro, a: “concludere in buona fede trattative su misure efficaci per una prossima cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per il disarmo nucleare, come pure per un trattato sul disarmo generale e completo..” (art. VI)

Dopo cinquant’anni poco o nulla è stato fatto ed anzi la stessa Alleanza Atlantica, di cui l’Italia fa parte (NATO), ha constantemente rivendicato la propria dottrina della deterrenza in contrasto con il parere, sull’uso e sulla minaccia dell’uso delle armi nucleari, espresso nel 1996 dalla Corte Internazionale di giusitizia.

Con il voto espresso dall’Italia il 23 dicembre 2016 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a favore della risoluzione A/C.1/71/L.41 (approvata a larga maggioranza) che “decide di tenere nel 2017 una conferenza delle Nazioni Unite per negoziare degli strumenti giuridicamente vincolanti per la proibizione delle armi nucleari che porti alla loro totale eliminazione” sembrava che il governo italiano avesse, finalmente, deciso di intraprendere la nuova strada del rispetto dell’accordo TNP e dell’obbligo di perseguire, in buona fede, il totale disarmo nucleare.

Purtroppo come si è successivamente appreso a seguito di una interrogazione parlamentare (Commissione III, Allegato 4, p. 15-16, 2 febbraio 2017), il governo italiano ha sì rispettato l’accordo TNP e votato a favore della risoluzione, ma l’ha fatto per errore. Il voto a favore del negoziato è stato, quindi, “errore tecnico-materiale” del nostro rappresentante “dipeso dalle circostanze in cui è avvenuta la votazione, a tarda ora della notte del 23 dicembre”.

Come afferma l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, “la continua esistenza di armi nucleari minaccia l’umanità e il loro uso avrebbe effetti catastrofici” (Risoluzione 61/83 del 2006, Preambolo 1) e pertanto è importante che l’Italia, partecipi alle riunioni che si terranno, nell’ambito delle Nazioni Unite, a New York dal 27 al 31 marzo e dal 15 giugno al 7 luglio 2017 e dia un attivo contributo ai negoziati che porteranno alla proibizione giuridica degli ordigni nucleari, primo passo per la loro effettiva, totale eliminazione .

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italiaperilbandoanewyork - PETIZIONE

Presidente della Repubblica

Presidente del Consiglio dei Ministri

Presidente del Senato - Presidente della Camera dei Deputati

(e p.c, deputati e Senatori della Repubblica Italiana)


Oggetto: l'Italia si impegni positivamente alla Conferenza ONU di New York (marzo e giugno luglio 2017) che porterà ad uno strumento giuridicamente vincolante per la proibizione delle armi nucleari

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