Il Nafta ha danneggiato il Messico molto più di quello che potrebbe fare qualsiasi muro

di Mark Weisbrot*

Il Presidente Trump difficilmente realizzerà il suo sogno di obbligare il Messico a pagare il muro da lui proposto lungo il confine sud degli Stati Uniti. Se fosse costruito, sarebbero quasi certamente i contribuenti americani a pagare la fattura, con costi stimati attorno ai 50 Miliardi di Dollari. Ma vale la pena fare un passo indietro per vedere l'economia delle relazioni Usa-Messico, per osservare come l'immigrazione dal Messico sia diventata un punto di discussione centrale della politica Usa che alcuni come Trump possono provare ad usare a proprio vantaggio.

Il NAFTA (l'Accordo per il libero commercio nel Nord America) è un buon punto di partenza. Mentre è ormai largamente riconosciuto che questo mal etichettato accordo di “libero commercio” ha danneggiato milioni di lavoratori Usa, è a tutt'oggi condiviso tra i commentatori liberal e quelli di destra il punto di vista che sostiene che il NAFTA è stato un bene per il Messico. Questo è fortemente contraddetto dai fatti.

Se osserviamo i più semplici dati di progresso economico, la crescita del Pil, o del reddito pro-capite, il Messico si posiziona quindicesimo su venti paesi latinoamericani da quando ha aderito al NAFTA nel 1994. Altre misurazioni mostrano un'immagine ancora peggiore. Secondo le ultime statistiche nazionali messicane, il tasso di povertà nel 2014 era del 55% - quindi più alto del 52% del 1994. I salari raccontano una storia simile : quasi nessuna crescita in termini reali (cioè depurati dall'inflazione) dal 1994 – solo un 4,1% in oltre 21 anni.

Perché il Messico ha una performance così povera da quando è nel NAFTA? Dobbiamo capire che il NAFTA è la continuazione di politiche che cominciarono negli anni '80, sotto la pressione di Washington e del Fondo Monetario Internazionale, quando il Messico era particolarmente vulnerabile durante la crisi del debito e la recessione mondiale. Queste politiche includevano la deregolamentazione e la liberalizzazione della manifattura, degli investimenti esteri e della proprietà (il 70% del sistema bancario messicano è ora posseduto da stranieri). Il Messico si è anche allontanato dalle politiche di sviluppo delle decadi precedenti in favore delle nuove ricette neoliberali che hanno legato il Messico ancora più strettamente al vicino settentrionale e alle sue dubbie idee sullo sviluppo economico.

L'obiettivo del NAFTA era quello di bloccare i cambiamenti e le politiche all'interno di un trattato internazionale, così che sarebbe stato più difficile invertirle. Era anche disegnato in modo da aggiungere privilegi speciali per le imprese transnazionali, come il diritto di fare causa ai governi per regolamentazioni che potessero ridurre i profitti potenziali – anche quegli accordi su salute pubblica e sicurezza ambientale. Queste cause vengono discusse da un tribunale composto quasi interamente di avvocati d'impresa che non sono legati ad alcun precedente o a qualsiasi sistema legale nazionale.

Circa due milioni netti di posti di lavoro sono stati persi in Messico nell'agricoltura, e milioni di altri sono stati spiazzati, quando il mais importato sostenuto dai sussidi ha spazzato via i piccoli agricoltori. Dal 1994 al 2000 l'immigrazione negli Usa dal Messico è aumentata del 79%, prima di crollare negli anni 2000.

Ora riguardo al muro: se l'economia messicana avesse continuato a crescere dopo gli anni '80 come fece nei due decenni precedenti, i messicani avrebbero ora un reddito medio su livelli europei. Pochissimi messicani si prenderebbero il rischio di vivere e lavorare negli Usa. Ma la crescita è sprofondata dopo il 1980 durante l'esperimento fallito di Washington. Se guardiamo i 23 anni post-NAFTA il Pil per persona è cresciuto solo del 29%, una frazione rispetto al 99% di crescita dal 1960 al 1980.

Il muro, se venisse costruito, causerebbe significativi danni ambientali ed economici. Ma è il danno di lungo periodo che Washington ha contribuito a fare all'economia messicana che ci ha portati al punto in cui un Presidente Usa possa arrivare a proporre una tale mostruosità.



*Co-Direttore del Center for Economic and Policy Research e consulente del Venezuela bolivariano

da rwer.wordpress.com

Traduzione di Lorenzo Battisti per Marx21.it



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