Il direttore dell'FBI: 'la tutela "assoluta" della privacy non esiste'

L'8 marzo, in una conferenza tenuta presso l'Università di Boston, James Comey, direttore dell'FBI, ha chiarito un concetto chiaro ai cittadini statunitensi: la tutela "assoluta" della privacy non esiste.

Comey ha ammesso che gli individui hanno il diritto alla protezione dei dati personali in misura "ragionevole" .


Una chiara e franca ammissione del desiderio del governo di interferire nella vita privata dei cittadini? Secondo Robert Cattanach, avvocato ed ex membro del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, intervistato da The Independent , la dichiarazione di James Comey sarebbe "solo un'osservazione oggettivamente verificabile da qualsiasi cittadino sveglio."

"La parola chiave qui è la parola 'assoluta'," dice. "Sarebbe sciocco credere che ciò che viene detto o fatto, anche attraverso dispositivi elettronici cifrati, sia totalmente privato," dice Robert Cattanach. Tuttavia, il capo della FBI ha lasciato qualche dubbio sulla sua visione di rispetto del diritto alla privacy.

Comey ha "rivendicato" che quasi il 43% dei computer o smartphone sequestrati nel corso delle indagini nel 2016 non sono stati analizzati dall'FBI.

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