Lavrov a Trump: L'Iran non è uno sponsor del terrorismo


In un'intervista rilasciata, ieri, alla rivista statunitense 'National Interest', il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha contestato le accuse che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump aveva fatto durante la sua campagna elettorale all'Iran definito "uno dei principali sponsor del terrorismo."

"Quando la Russia si è scontrati con la minaccia terroristica di proporzioni maggiori negli anni '90 nel Caucaso del Nord, dove sono stati commessi molti attacchi, sono stati rilevati centinaia di terroristi provenienti dai paesi vicina all'Iran, ma nessuno dallo stesso Iran", ha dichiarato Lavrov.

L'Iran, ha continuato Lavrov, non ha mai messo in discussione la sovranità della Russia e non ha abusato dei suoi contatti con gruppi islamici per diffondere ideologie e le azioni di sabotaggio.

"L'Iran è un attore influente negli scambi sulla crisi siriana e la sua presenza nel Paese arabo è dovuto alla espressa richiesta del governo della Siria. Inoltre, l'Iran ha influenza sul Movimento di Resistenza Islamico in Libano (Hezbollah), che opera anche legalmente nel territorio siriano. Quindi, se vogliamo eliminare i terroristi provenienti dalla Siria, dobbiamo collaborare insieme", ha sottolineato il capo della diplomazia russa.

Le sue osservazioni sono giunte dopo che l'Ambasciatrice degli Stati Uniti all'ONU, Nikki Haley, ieri, ha definito il presidente siriano Bashar al-Assad, e il governo dell'Iran come i maggiori ostacoli ai colloqui di pace in Siria.

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