Paraguay, "gli atti di vandalismo sono opera dell'estrema destra"

di Wevergton Brito Lima per Resistência
da resistencia.cc

Traduzione di Marx21.it


Il Frente Guasu, coalizione progressista dell'ex presidente del Paraguay, Fernando Lugo, il 31 marzo ha diffuso una nota di commento all'invasione del Parlamento Nazionale e all'ondata di violenza politica che colpisce il Paraguay da quando il Senato ha approvato la convocazione di un referendum popolare, che possa permettere all'attuale presidente, Horacio Cartes, e anche a Fernando Lugo, di concorrere alle prossime elezioni presidenziali.



La proposta ha avuto il consenso del Frente Guasu, che ha votato su questa materia a fianco del Partito Colorado. La decisione del Parlamento ha provocato la furia del Partito Liberale Radicale Autentico (PLRA), neoliberale e di destra, che contava su Cartes e Lugo messi dalla disputa e già dava come certa la sua vittoria in assenza di concorrenti in grado di farcela.



Secondo il Frente Guasu, l'attacco al congresso è opera di “bande organizzate ingaggiate dall'estrema destra” (barras bravas).


La nota della coalizione progressista è intitolata “Oligopoli mediatici e oligarchia si alleano contro la volontà popolare”.


Il Frente Guasu denuncia che l'estrema destra e l'oligopolio mediatico minacciavano già da mesi “di provocare fiumi di sangue in caso di approvazione della convocazione di un referendum, che permetterebbe così di esprimere la volontà popolare sulla possibilità che Fernando Lugo, come altri ex presidenti, compreso quello attuale, sia candidato a presidente della Repubblica”.


Un sondaggio realizzato nel mese di marzo aveva indicato il 56% della popolazione appoggia la rielezione di Fernando Lugo.


Prosegue la nota del Frente Guasu: “Così, dopo l'approvazione da parte del Senato (25 senatori su 45) nella sera del 31 marzo di convocare LA MASSIMA AUTORITA' NAZIONALE ESPRESSA DAL VOTO allo scopo di accettare o no la possibilità che Fernando Lugo sia candidato alla Presidenza della Repubblica (insieme ad altri ex presidenti e al presidente attuale), costoro (l'estrema destra) hanno organizzato una manifestazione violenta con non più di 1.000 persone. Gli stessi mezzi di comunicazione che li appoggiano confermano questo numero; sarebbero in verità un po' meno. I manifestanti sono chiaramente bande organizzate, come rivelano i testimoni oculari, ingaggiati per provocare disordini simili a quelli verificatisi in Piazza Maidan, in Ucraina”.


La nota registra anche “la disperazione della super reazionaria oligarchia paraguayana nel caso che il settore progressista paraguayano (definito “bolivarismo-castro-marxista” dai media) conquisti non solo il governo ma anche il Congresso, come è perfettamente possibile secondo i sondaggi, mentre il primo governo Lugo (2008-2012) aveva governato in minoranza”.


Il Frente Guasu afferma che era stata l'oligarchia retrograda, che controlla il 90% dei mezzi di comunicazione, con l'appoggio del golpista di ultra-destra Federico Franco e del neoliberale - “pedina permanente dell'ambasciata degli Stati Uniti” - Efrain Alegre, entrambi del PLRA, come pure di quello della frazione Stronista (seguaci di Alfredo Stroessner, dittatore del Paraguay dal 1954 al 1989) del Partito Colorado, che ha ingaggiato le bande degli assalitori.


La nota termina manifestando il sostegno del Frente Guasu alla decisione della Camera dei Deputati di sospendere temporaneamente i lavori “allo scopo di evitare pretesti per la violenza organizzata dell'oligarchia” e per garantire un clima di tranquillità, “libero dalle pressioni del vandalismo”, e affinché la Camera decida sulla convocazione o no del referendum, e “perché la volontà popolare decida se Fernando Lugo può essere, o no, indiscutibilmente candidato alla Presidenza della Repubblica, come vuole la maggioranza del popolo paraguayano”.

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