Venezuela, Casini e Cicchitto sempre più “pacifici”


Se a parlare di “legalità” e di “rispetto della giustizia” si sceglie come location la “Fondazione Craxi”, il clima non può che essere surreale.

Nel giorno in cui l’Osa, nuovamente “ministro delle colonie” come ha correttamente sintetizzato il presidente della Bolivia Morales, e il Parlamento europeo, da sempre colonia, attaccavano nuovamente la sovranità e l’indipendenza del Venezuela, due rappresentanti delle istituzioni italiane hanno scelto di prestarsi nuovamente al gioco.



Tristemente noti per due risoluzioni interventiste e di esportazione della democrazia a Caracas, i presidenti delle Commissioni Affari esteri di Camera e Senato, Cicchitto e Casini, sono stati i protagonisti, con madrina di casa Stefania Craxi, della presentazione di un “libro verità” di un'attivista italo-venezuelana dal titolo “il crollo di una rivoluzione”, che ha voluto sintetizzare quella retorica della destra golpista che dal 2002 (colpo di stato contro Chavez) alle manifestazioni violente da “rivoluzione colorata” di questi giorni, passando per “la Salida” e le famigerate Guarimbas costate la vita a 43 persone e il grave ferimento di altre 800, invade quotidianamente l’informazione in Europa.

Poco da dire sulle dichiarazioni dei tre “cavalieri” - Craxi, Cicchitto e Casini - che non solo hanno dimostrato la loro totale ignoranza sul sistema costituzionale venezuelano, ma, più in generale, anche la minima capacità di orientamento nelle vicende politiche attuali dell’America Latina.

Per comprendere quello che sta accadendo in Venezuela in questo momento, consigliamo questo video del ministro degli esteri Delcy Rodriguez ieri al “ministero delle colonie” Osa. Particolare interessante è la risposta alla delegata paraguayana, rappresentante di un governo nato da un golpe istituzionale. Lo trovate sul finale:



Unica nota interessante di questo nuovo esperimento di attacco al Venezuela è stato il momento in cui l’autrice del “libro verità”, nei ringraziamenti iniziali, ha voluto citare la casa editrice, un professore della Luiss che l’ha aiutata nella stesura (entrambi però non presenti) e poi... Pacifici “presente in sala”. Che ci faceva l’ex presidente della Comunità ebraica italiana in un evento megafono della destra golpista venezuelana?

Fabrizio Verde

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