Maggio 2013, Del Grande e Radio 3: i terroristi in Siria (Al Nusra) "sono il numero 1 dell'onestà."

Dopo essere stato rilasciato dalle autorità turche, rientra in Italia Gabriele Del Grande. Un giovane uomo che in poco tempo è riuscito a scalare le vette del successo e della popolarità nazionale negli ambienti umanitari del nostro Paese, collezionando i titoli di giornalista, blogger, documentarista, regista, attivista per i diritti civili.

Siamo lieti che sia tornato a casa incolume e che lui stesso abbia dichiarato di non avere subito alcuna violenza da parte dei suoi carcerieri. È stato così scongiurato il timore che potesse vivere l’incubo ancora negli occhi e nelle menti di chi ha visto l’indimenticabile film di Alan Parker “Fuga di mezzanotte” https://it.wikipedia.org/wiki/Fuga_di_mezzanotte

Accolto in festa dal ministro degli Esteri Alfano, Gabriele Del Grande ha ricevuto attenzione e riconoscimenti dalle istituzioni, dai media, dal mondo che conta.

E dire che proprio 6 anni fa, il 20 aprile del 2011, rientrava in Italia la salma di Vittorio Arrigoni, anche lui attivista per i diritti umani e giornlista. Ma quel giorno, all’aeroporto di Fiumicino non c’era nessuno del mondo che conta ad accoglierlo. Nessun rappresentante delle istituzioni, nessuna parata, nessun funerale di Stato, nessun giornalista importante o pensatore democratico di spicco, tipo Roberto Saviano. Eppure Vittorio Arrigoni fu barbaramente ucciso da alcuni elementi salafiti nella Striscia di Gaza.



Ogni cittadino italiano in pericolo all’estero deve essere portato in salvo con tutti i mezzi necessari.

Il punto è: perché uno viene onorato, accolto, coccolato festeggiato dalle istituzioni e l’altro (morto ammazzato) ignorato e addirittura bacchettato da individui come Giuliano Ferrara, il quale commentò nel suo programma Radio Londra, su Rai 1: "E' stato ucciso dallo stesso regime che intendeva difendere". Come dire, se l’è cercata.

Gabriele Del Grande è un fedele sostenitore e propagandista dei ” ribelli” sia in Libia (scusate ex Libia) sia in Siria (che ahimé per lui e l’Occidente, è ancora un Paese laico e sovrano).

Vi sono pregressi inequivocabili sulle sue “sviste” rispetto alla Libia. In una puntata di Otto e Mezzo del 23 marzo 2011, 2 giorni prima dei bombardamenti Nato, Del Grande elogiava i bombardamenti francesi in Libia e quando la Gruber gli chiedeva: Lei esclude che dietro ai rivoltosi vi siano estremisti islamici? Lui rispondeva: Categoricamente! Chi ha la curiosità di guardare e ascoltare con le proprie orecchie le dichiarazioni di questo esperto in rivoluzioni, ecco il link http://www.youtube.com/watch?v=Ocn2e68dQo4

Sulla Siria, prima di scrivere e dirigere insieme ad altri il pluripremiato film documentario “Io sto con la sposa”, scadente opera cinematografica ma ottimo prodotto propagandistico a favore dell’Esercito Siriano Libero, Del Grande ha confezionato una serie “Syria Calling, voci dalla guerra”, trasmessa su Radio 3 dal 27 al 31 maggio 2013. Si racconta la rivoluzione siriana. Poi per chiudere in bellezza, nell’ultima puntata viene riportata la testimonianza di un generale dell’Esercito Siriano Libero che tesse le lodi dell’organizzazione terroristica Al Nusra, perché “sono il numero 1 dell’onestà, non hanno mai rubato nulla. Apprezzo il loro modo di trattare i civili”. Insomma, degli esempi di etica da seguire come modello.

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/popupaudio.html?t=TRE%20SOLDI%20del%2031%2F05%2F2013%20-%20SYRIA%20CALLING.%20VOCI%20DALLA%20GUERRA%2C%20di%20Gabriele%20Del%20Grande&p=TRE%20SOLDI%20del%2031%2F05%2F2013%20-%20SYRIA%20CALLING.%20VOCI%20DALLA%20GUERRA%2C%20di%20Gabriele%20Del%20Grande&d=&u=http%3A%2F%2Fwww.radio.rai.it%2Fpodcast%2FA42630991.mp3

L’attività di Gabriele Del Grande è stata sostenuta anche dalla Open Society Institute di Soros che in tema di rivoluzioni ha una certa esperienza, soprattutto in quelle colorate https://www.youtube.com/watch?v=bj3yxB-oueo

Molti Grandi della Terra simpatizzano per Del Grande. Fino a quando il suo attivismo andrà incontro ai loro gusti potrà sempre contare su un posto sicuro e un piatto caldo.

La Redazione

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