Siria, la battaglia decisiva al confine con l'Iraq


Sembrava che per il futuro della Siria fosse decisiva la battaglia per la liberazione di Raqqa attualmente in mano ai terroristi dell'ISIS. Invece, gli avvenimenti degli ultimi tempi suggerirebbero di no. Nell'ultimo mese, infatti, è diventato davvero incandescente il fronte sul confine tra Siria e Iraq. Infatti, le truppe degli USA e quelle della Giordania, con il pretesto di un addestramento di truppe all'"Esercito siriano libero", FSA, per combattere l'ISIS sono penetrate in Siria attraverso la provincia di Sweida. L'obiettivo non era l'ISIS, ma le truppe governative siriane e la città di Damasco. Intuito il pericolo, il governo siriano, in seguito agli accordi di riconciliazione con i gruppi jihadisti in alcuni distretti di Damasco, ha potuto inviare un massiccio numero di truppe verso Sweida.

L'Esercito siriano e i suoi alleati hanno conseguito notevoli successi avvicinandosi molto al valico di frontiera di Tanf. Tale circostanza, per usare un eufemismo, non è stata gradita agli USA che hanno attaccato le truppe siriane per ben due volte tra giovedì e venerdì scorso. L'attacco statunitense non ha intimorito il governo siriano che ha inviato altre truppe di rinforzo. Intanto, come ha segnalato il portale di notizie, 'Al Masdar News', che cita una fonte militare siriana, paracadutisti e forze speciali russe sono arrivati nel Governatorato di Sweida, dopo l'attacco degli Stati Uniti su un convoglio di forze governative siriane.
l personale militare russo avrà il ruolo di consigliare le truppe del governo siriano nel sud della Siria, aiutando anche a dissuadere qualsiasi risposta potenziale dalle forze nordamericane e giordane che hanno creato delle nicchie di territorio sotto il loro controllo nei governatorati di Sweida e Homs.

Secondo alcuni attivisti nel sud della Siria, le forze russe stanno progettando di costruire una base lungo il confine con la Giordania, nel Governatorato Sweida; Tuttavia, questa informazione non è stata possibile confermarla da Al-Masdar News. Nel frattempo, anche centinaia di guerriglieri Hezbollah e combattenti iracheni si sono riversati nella campagna sudorientale di Damasco, schierandosi al fianco dell'esercito siriano e dei suoi alleati.

Gli iracheni, delle unità di mobilitazione popolare Hashd Al-Sha'abi), superano di numero le di forze Hezbollah nel sud della Siria e a buona ragione.

Simile alle operazioni sul terreno di Hezbollah lungo il confine libanese effettuate a partire dal 2013, gli iracheni sono pronti a non solo metter e in sicurezza l'autostrada Baghdad-Damasco, ma anche a difendere il confine da qualsiasi forza jihadista.

Infine, sull'altro schieramento, si segnala la presenza nel sud della Siria di forze norvegesi in aiuto ai "ribelli" del FSA in grande difficoltà per l'avanzata dell'esercito siriano e dei suoi alleati.

Su questo fronte, quindi, visti il coinvolgimento in prima persona, di USA e Russia, non sarà in gioco solo la guerra in Siria, ma gli equilibri e il futuro dell'intera regione.

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