Esplosione a Manchester: 22 morti e 60 feriti. L'Isis rivendica l'attacco

Lunedì sera c’è stata un’esplosione alla Manchester Arena, un palazzetto di Manchester, nel Regno Unito, nel quale si stava tenendo un concerto della popstar americana Ariana Grande. La polizia ha confermato la presenza di 19 morti, tra cui bambini, e circa 60 feriti e sta trattando l'episodio come un 'possibile attentato terroristico'
ad opera di una sola persona che si sarebbe fatta esplodere.

Un secondo dispositivo sospetto è stato trovato nei pressi della Manchester Arena, e la Polizia ha effettuato una "esplosione controllata" nella zona di Cathedral Gardens vicino alla Manchester Arena.

La campagna elettorale in vista delle prossime elezioni generali nel Regno Unito è stata sospesace il primo ministro del Regno Unito, Theresa May, ha convocato una riunione del comitato governativo per le emergenze COBRA.

L'esplosione segue gli attacchi terroristici in Belgio, Francia, Germania e Svezia negli ultimi due anni ed è il secondo attacco di quest'anno nel Regno Unito, dopo quello compiuto da Khalid Masood fuori dal Parlamento di Westminster lo scorso marzo. A differenza dell'attacco dello scorso marzo, se confermata, la presenza della cintura esplosiva è da ricollegarsi ad una pianificazione più accurata non riconducibile all'azione di un "lupo solitario" che si lancia con camion o auto sulla folla.

Nel caso fosse confermata la pista terroristica, questo sarebbe il più grave attentao nel Regno Unito dal 2005 quando 56 persone furono uccise e 700 rimasero ferite negli attentati esplosivi a Londra.

Theresa May ha tenuto un breve discorso alla stampa al termine della riunione del COBRA: “È senza dubbio che il popolo britannico abbia subito un attentato terroristico. È stato uno dei peggiori mai vissuti nel Regno Unito. Un singolo terrorista si è fatto esplodere nei pressi di un’uscita dell’Arena, per uccidere quante più persone possibile. L’esplosione è coincisa con la fine del concerto. La polizia ritiene che l’attacco sia stato condotto da una sola persona, ma si sta indagando per capire se avesse dietro un gruppo di complici. L’identità dell’attentatore è nota agli investigatori, ma non sarà diffusa prima di altri controlli.

Con un comunicato diffuso sui suoi canali media online, lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato di lunedì sera a Manchester sostenendo che non si è trattato di un attacco suicida ma con una bomba azionata a distanza.

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